007 Missione Morte di Fabio Galvano

Londra, quattro scrittori inventano l'ultima storia Londra, quattro scrittori inventano l'ultima storia 007, Missione Morte «Ecco come finirà James Bond» IL CASO L'ADDIO A UN MITO ALONDRA DDIO, mister Bond. Questa volta hanno davvero deciso di eliminarlo; e per esserne certi lo uccidono quattro volte. Almeno sulla carta, visto che in film - si rta preparando il 18° della serie, «Aquator» - 007 sembra immortale. Fra gli assassini - quattro noti scrittori inglesi c'è anche Sir Fitzroy Maclean, ex agente dei servizi inglesi: l'uomo, si dice, a cui lan Fleming s'ispirò per creare il suo «agente con licenza di uccidere». Forse quella parentela gli ammorbidisce la penna. Maclean fa morire Bond nel modo meno drammatico, più classico: vecchio, a letto, avvelenato dal cianuro che Smersh gli ha infuso nel latte caldo. Meglio così che finire - come immagina Nigel West, autore di romanzi di spionaggio oltre che deputato con il vero nome di Rupert Allason - fra i gorghi dell'oceano con Robert Maxwell, l'editore-ladro scomparso qualche anno fa cadendo dal suo yacht «Lady Ghislaine». O ucciso da M, che lo fulmina in duello dopo averlo messo in pensione, come suggerisce Chapman Pincher, ex giornalista e autore di inchieste sul mondo dello spionaggio. Decisamente meglio della fine che gli riserva la giallista Eileen MacDonald, che vede 007 suicida, gay e deluso da una vita d'inganni e di finzioni. A ucciderlo - non una ma quattro volte - è stato il «Daily Mail». Già nell'ultimo film, «GoldenEye», M lo accusava di essere «un triste anacronismo». Ancor più lo è ora che le trame di Fleming sono state usate e che per i film occorre inventare avventure nuove. Meglio farlo morire: di qui l'incarico ai quattro scrittori di trovargli la morte più adatta. Ricompare, con Maclean, la mortale tarantola, che Bond sente cadere dalle lenzuola e uc cide con i riflessi di una volta, usando le pantofole amorevolmente ricamate per lui dalla de vota Moneypenny. Con i nervi saldi nonostante i 71 anni, Bond rimbocca le maniche del suo pi giama di seta e si prepara per la notte. Legge qualche pagina dell'ultimo giallo di Dick Francis poi, mentre si spegne il traffico nella sottostante King's Road, versa in un bicchiere il latte caldo - che piacere, la sera - lascia to dalla governante scozzese nel thermos d'argento. Sente, mentre lo beve, uno strano profumo; e troppo tardi si accorge del cianuro. Smersh non si era fidato, questa volta, della sola tarantola. Nigel West ripropone 007 di fronte a un nemico sconosciuto, nell'oscurità della notte, sullo yacht che solca veloce il mare, «E' tempo di dire addio, mister Bond». «Ormai tutto il mondo ribatte 007 - sa che sei un agente del Mossad». I due lottano, il cattivo finisce in mare. Ma mentre Bond si rassetta l'abito di Savile Row, sente uno strattone. Si è impigliato in una cima con cui il cattivo, ormai spacciato, lo trascina in mare. Mentre cade - «inesorabilmente, fragorosamente» - invoca aiuto. «Ma non c'è nessuno ad ascoltarlo, sul ponte della "Lady Ghislaine"». Pincher ne fa un pensionato. Ma Bond, alla prospettiva di vivere con una povera pensione da statale («Neppure un libro di memorie, le cose più gustose le ha già raccontate quel terribile Fleming»), decide di andarsene in gloria. Uccidendosi, ma dopo avere ucciso M colpevole di quella sua sventura («Dopo tutto quello che ho sopportato per lui: le bionde, i Martini...»). Ma gli anni pesano: e mentre 007 cerca la pistola nella giacca di alpaca, M l'ha già freddato con la stilografica inventata da Q. «Bel colpo», mormora Moneypenny: «Era ora che il vecchio furbastro la pagasse». Raccoglie il parrucchino di Bond, elimina le impronte dalla stilografica e la mette nelle mani di 007. «Mai più quel numero a un altro agente», ordina M. «Per rispetto?» «No. Un Bond ci è bastato». Il più triste è il Bond di Eileen MacDonald, suicida con i sonniferi davanti al suo amichetto Rock. Si lamenta per «le menzogne, l'inganno, l'ipocrisia». «Hai idea - domanda - che cosa signi¬ ficasse essere 007 con tutte le donne a sbavare quando invece i tuoi gusti ti portavano in un'altra direzione?» Ma tutti ormai sapevano, lo incoraggia Rock. «Persino Moneypenny?» «Naturalmente. Qualsiasi donna le cui avances fossero state respinte così regolarmente lo avrebbe capito. E tutte quelle amichette non ti stavano attorno a lungo, vero?». Un lungo gemito: la fine, in quell'alberguccio vicino alla Victoria Station. Fabio Galvano «Va eliminato perché non esistono più libri di Fleming da cui trarre film» Ma i produttori preparano ugualmente il 18° episodio James Bond la creatura di lan Fleming A destra, una scena di «Licenza di uccidere» James Bond la creatura di lan Fleming

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