Istanbul-Pechino in treno, la nuova Via della Seta

Istanbul-Pechino in treno, la nuova Via della Seta Ma le linee hanno scartamenti diversi e il trasbordo allunga i tempi teorici di percorrenza Istanbul-Pechino in treno, la nuova Via della Seta Viaggio di 6giorni, 10 capi di Stato inaugurano in Iran l'ultimo tratto TEHERAN. L'inaugurazione, oggi, di un tratto ferroviario lungo 165 chilometri tra la città iraniana di Mashad e Sarakhs, al confine con il Turkmenistan, permetterà l'apertura di un collegamento diretto su rotaia in 6 giorni da Istanbul a Pechino. Per assistere al battesimo di quella che è già stata battezzata «la nuova Via della Seta» si sono dati appuntamento i capi di Stato di dieci Paesi della regione, oltre a un'altra quarantina di delegazioni ufficiali. Per l'Iran è il più importante appuntamento sulla scena internazionale dopo la rivoluzione islamica del 1979. Per ricordare una cerimonia così solenne occorre infatti tornare ai fasti imperiali della deposta dinastia Palliavi. Un successo di immagine per un Paese come l'Iran che aspira a diventare un crocevia nei traffici commerciali dell'Asia, con un occhio rivolto all'Europa. «Abbiamo riaperto una via di comunicazione tra l'Oriente e l'Occidente», ha affermato il presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani. E radio Teheran ha sottolineato ottimisticamente che con opere come questa l'Iran «può annullare tutti gli sforzi per isolarla sulla scena internazionale». Vale a dire gli sforzi degli Stati Uniti e di alcuni altri Paesi occidentali, che da un anno cercano inutilmente di convincere l'Unione europea e la Russia a troncare la loro cooperazione economica con Teheran, accusata di sostenere il terrorismo e di volere dotarsi di armi nucleari. Per questo appuntamento l'Iran ha messo in moto una impressionante macchina organizzativa e propagandistica mobilitando anche le proprie ambasciate. La rappresentanza diplomatica a Roma ha ricordato che da anni i Paesi attraversati dall'antica Via della Seta «hanno preso in consi- derazione la possibilità di una sua ricostruzione» e incontri sul tema sono stati organizzati dall'Unesco (l'organizzazione internazionale che si occupa di cultura) in India, Uzbekistan e Iran. Per ora la rotta commerciale verrà riaperta su rotaia e per accogliere gli ospiti di oggi sono state realizzate al confine irano-turkmeno una serie di opere a tempo di record. Tra queste una pista per voli internazionali e quella che è stata definita «la tenda più grande del mondo», su una superficie di 18 mila metri quadrati. Tra i capi di Stato sono attesi il turco Suleiman Demirel, il pachistano Faruq Ahmad Leghari e il georgiano Eduard Shevardnadze. Diversi osservatori sono scettici su una effettiva utilità della nuova linea per i traffici tra la Cina e l'Europa, considerato il diverso scartamento delle rotaie tra i vari Paesi attraversati e il fatto che in alcuni tratti esiste un solo binario. C'è inoltre il problema di guerriglie e disordini politici in varie zone del tragitto, inoltre diversi Paesi hanno attrezzature tecniche e capacità amministrative inadeguate. Ma il collegamento con la rete delle ex repubbliche sovietiche dell'Asia centrale permetterà all'Iran di offrirsi come ponte per il commercio estero di questi Paesi, offrendo loro i propri porti sul Golfo Persico attraverso una linea lunga 2620 chilometri dal confine turkmeno allo scalo di Bandar Abbas. [Ansa] II presidente Rafsanjani crede nella nuova ferrovia per rilanciare l'economia dell'Iran

Persone citate: Akbar Hashemi Rafsanjani, Bandar Abbas, Eduard Shevardnadze, Rafsanjani, Suleiman Demirel