Hezbollah rompe la tregua di Aldo Baquis
Gerusalemme bombarda i guerriglieri, il confine di nuovo in fiamme Gerusalemme bombarda i guerriglieri, il confine di nuovo in fiamme Hezbollah rompe la tregua In Libano feriti 5 soldati israeliani TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Due settimane e mezzo di calma relativa seguite all'Operazione Furore sono bruscamente finite ieri nel Libano meridionale quando i guerriglieri sciiti Hezbollah hanno colpito simultaneamente un convoglio militare e un avamposto israeliani provocando il ferimento di cinque militari, tre quali sono ufficiali. L'attacco dei guerriglieri è stato sferrato in modo tale da non infrangere le intese fra Israele, Siria e Libano seguite all'Operazione Furore: gli uomini dello sceicco Hassan Nasrallah sono stati attenti a non agire dall'interno dei villaggi sciiti della zona. La reazione israeliana è stata immediata e altrettanto calcolata. Gli aerei da combattimento israeliani hanno sganciato le loro bombe contro obiettivi della guerriglia nella zona di Jabel Zafi, ma il vicino villaggio sciita di A-Luize non è stato colpito, in ossequio al principio concordato il mese scorso che le popolazioni civili sui due versanti del confine israelo-libanese non devono essere coinvolte nei combattimenti. In questa occasione le intese «hanno retto». Ma sul terreno, rilevano commentatori militari, tutto lascia pensare che nuovi com¬ battimenti siano imminenti. Emissari iraniani, aggiungono fonti militari israeliane, sono impegnate in queste settimane nel Libano meridionale nella ricostruzione delle infrastrutture e dei villaggi danneggiati nel corso dell'Operazione Furore. Come in altre occasioni in passato, i guerriglieri hanno agito all'alba tendendo un'imboscata a un convoglio dell Unità di collegamento dell'esercito israeliano con l'alleato Esercito del Libano sud, in transito fra gli avamposti di Reihan e Sujud. Un ufficiale è stato ferito in modo grave dal fuoco ravvicinato dei guerriglieri. Nel frattempo i mortai sciiti hanno centrato l'avamposto di Sujud provocando il ferimento di due ufficiali e di due soldati della brigata israeliana Golani. Per oltre un'ora nella zona si sono susseguiti intensi cannoneggiamenti. Solo col ritorno della calma gli elicotteri israeliani sono potuti atterrare presso Sujud per evacuare i feriti. L'attacco non è venuto di sorpresa perchè nei giorni scorsi il vicesegretario generale degli Hezbollah, sceicco Naim Kassem, aveva preannunciato nuove azioni militari nel Libano meridionale. Kassem aveva spiegato che le due settimane passate erano tra- scorse nella calma «per consentire ai profughi libanesi di rientrare indisturbati nei loro villaggi», dopo i bombardamenti israeliani. Gli echi degli spari sono stati subito amplificati negli ambienti politici israeliani, già surriscaldati dall'imminenza delle elezioni politiche del 29 maggio. Il Likud - principale partito di opposizione di dèstra - ha chiesto la convocazione urgente della Knesset per discutere «del totale fallimento dell'Operazione Furo¬ re». «Perfino il premier (laburista) Shimon Peres deve ormai arrendersi all'evidenza ed ammettere che è vana la speranza che la Siria impedisca la libertà di azione degli Hezbollah» ha affermato un portavoce del Likud. Il partito laburista, da parte sua, ha respinto sdegnato «i tentativi populistici di utilizzare episodi di guerra a fini partitici». Il ruolo della Siria, del resto, potrebbe essere più sfumato di quanto non asserito dai dirigenti del Likud. Il quotidia¬ no Davar Rishon ha appreso infatti da fonti diplomatiche arabe che il presidente siriano Hafez Assad è interessato alla vittoria elettorale di Peres e per questa ragione ha ordinato alle organizzazioni radicali che hanno i loro uffici a Damasco (oltre agli Hezbollah, anche i palestinesi di Hamas e della Jihad islamica) di astenersi dal compiere attentati in territorio israeliano fino al giorno delle elezioni. Aldo Baquis A sinistra soldati israeliani pattugliano il confine del Libano meridionale Sopra, il premier israeliano Shimon Peres
Persone citate: Hafez Assad, Hassan Nasrallah, Jabel Zafi, Kassem, Naim Kassem, Peres, Shimon Peres
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