Invalidi per ordine del partito

Scoperto il meccanismo per avere posti di lavoro. Chiesti 170 rinvìi a giudizio Scoperto il meccanismo per avere posti di lavoro. Chiesti 170 rinvìi a giudizio Invalidi per ordine dei partito Falsi certificati rilasciati in cambio di voti ROMA. Una organizzazione efficiente, blindata da protezioni poitiche, consentiva di produrre falsa documentazione per far assumere falsi invalidi e così catalizzare consenso e voti su alcuni deputati. Ora in 170 dovranno darne ragione al giudice romano Giorgio Castellucci che dal '94 sta indagando sui falsi invalidi nella pubblica amministrazione. Il grande artefice di tutta l'operazione, Mario Sanetti, ex dipendente della regione Lazio, ha parlato e ora la pentola è scoperchiata. L'accusa è di «falso e contraffazione di sigilli». Sanetti, stando ad un primo accertamento, avrebbe manomesso 219 certificati in uso presso le Usi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la «fabbrica dei falsi invalidi» funzionava così. Presso la sede del psi di via Donizetti, a Roma, il defunto deputato democristiano Vittorio Sbardella avrebbe costituito un «patronato», cioè una specie di agenzia a cui si potevano rivolgere gli invalidi per concorrere ai posti pubblici loro riservati. Mario Sanetti in questa organizzazione era una specie di tramite tra le segreterie dei politici che avevano qualche sano da far passare per invalido, e il patronato che si occupava di istruire la pratica. Sanetti prelevava i certificati nella sede del patronato, e spesso li trovava già predisposti con i timbri della commissione per l'invalidità che operava alla Usi RM4. Quando la carte non erano già contraffatte, biosognava intervenire con apposti timbri, ovviamente non autentici, e apporre le firme false dei medici (veri) che attestavano diagnosi per malattie inesistenti. Quei certificati, ha detto Sanetti, «venivano preparati per soddisfare la richiesta di persone addette alle segreterie di politici, tra cui in particolare quelle degli onorevoli Prandini, Vizzini, Goria, Lucchesi e Sassano». Ma con questi signori (due dei quali peraltro deceduti: Sbardella e Goria) Sanetti non aveva contatti diretti, ma solo tramite segretarie che, peraltro, si limitavano a dirgli quali nomi andavano scritti sui certificati. Insomma era una sorta di ufficio di collocamento improprio e illegale, ma dal quale Sanetti stando alla sua deposizione non avrebbe mai tratto benefici economici. La sua era solo una prestazione determinata dalla militanza politica: assunzioni fasulle in cambio di consensi elettorali. Per il bene della causa. E basta. «Io andavo al patronato di via Doninzetti - ha raccontato a prendere i modelli e a volte li trovavo già prestampati con i nomi delle persone che doveva¬ no ottenere i certificati». Dopo di che i falsi invalidi - stando a quanto hanno accertato le indagini - si iscrivevano all'ufficio provinciale del lavoro per il collocamento speciale previsto per gli invalidi. Questo consentiva loro di ottenere l'assunzione per chiamata diretta. Bastava quindi segnalare il loro nome a chi doveva assumere e il gioco era fatto. Ora resta da chiarire quanti di quei 219 certificati si sono trasformati di fatto in posti di lavoro. E peraltre l'inchiesta, già gigantesca (4 mila richieste di rinvio a giudizio in un anno e mezzo) non è ancora conclusa, infatti sono in corso indagini su altri «importanti e delicati meccanismi» clientelari da cui sarebbero emerse «gravi responsabilità di soggetti istituzionali». Quanto alla possibilità che i falsi invalidi, una volta riconosciuti tali, possano perdere il posto di lavoro, ieri Castellucci ha fatto riferimento ad una sentenza della Cassazione dello scorso 2 aprile. In burocratese hard, la sentenza dice che, in pratica, nessuno sarà cacciato via se però si autodt'ìuncia e patteggia la pena. Quanto ai politici chiamati in causa da Sanetti, solo Vizzini ha rilasciato dichiarazioni: Sanetti, ovviamente, non l'ha mai visto, e neppure ne conosceva l'operato. Raffaello Masci LE PENSIONI IN NUMERI Z o DOMANDE .UUI luiMiiniTft- i/wrniiift % INVALIDITA' PENSIONE ANNI INVALIDITA VECCHIAIA SUVECCHIAIA INVALIDITA' PERVENUTE 1980 183.305 207.473 88,35 586.569 1981 226.162 289.755 78,05 580.124 1982 193.378 284.352 68,01 500.072 1983 135.567 291.419 46,52 412.110 1984 118.579 303.083 39,12 336.377 1985 94.623 337.504 28,04 311.645 1986 91.476 374.299 24,44 313.971 1987 105.315 311.138 33,85 309.265 1988 97.108 389.521 24,93 289.477 1989 97.286 436.318 22,30 267.401 1990 84.300 430.326 19,59 238.568 1991 82.963 437.778 18,95 237.050 1992 78.790 428.607 18,38 229.695 1993 72.136 486.046 14,84 232.420 1994 63.043 458.493 13,75 176.240 J Il pm Giorgio Castellucci che indaga sullo scandalo

Luoghi citati: Lazio, Roma