Ventimila naufraghi dell'odio

Allarme colera sul «Bulk Challenge», il Ghana e la Costa d'Avorio lo respingono Allarme colera sul «Bulk Challenge», il Ghana e la Costa d'Avorio lo respingono Ventimila naufraghi dell'odio Altre due navi sono in fuga dalla Liberia ACCRA. Un'altalena di speranza e delusione e, ieri sera, la drammatica notizia: il Ghana ha fatto sapere che solo i non liberiani, tra i 4000 disperati che da giorni fuggono - vagando in mare ammassati sull'arrugginito cargo «Bulk Challenge» - gli orrori della Liberia, verranno accolti nel Paese. «Solo ghanesi, funzionari dell'Onu e stranieri in transito potranno sbarcare» hanno dichiarato ad Accra fonti ufficiali, aggiungendo comunque che le trattative per risolvere il problema continuano. Nel frattempo, il pericolo di una catastrofe di proporzioni ancora più gravi si profila all'orizzonte. Un numero imprecisato di navi, probabilmente due, con circa 20.000 persone a bordo, avrebbe infatti preso il mare da Monrovia - dove anche ieri si continuava a sparare e dove almeno due persone sono state uccise a sangue freddo mentre cercavano di procurarsi dei viveri nella zona del porto cercando di raggiungere un Paese vicino. Nel pomeriggio sembrava che le pressioni intemazionali e delle Nazioni Unite avessero indotto le autorità del Ghana a accordarsi con l'alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) per far sbarcare nei pressi di Accra i passeggeri del «Bulk Challenge», ai quali sarebbe stato concesso di chiedere asilo politico. Ma, in contemporanea, le organizzazioni umanitarie avevano lanciato un nuovo allarme. A Abidjan (Costa d'Avorio) sono state individuate altre due «carrette del mare» con a bordo un numero imprecisato di profughi, in condizioni estremamente precarie. Ed è la paura che la tragedia assuma proporzioni incontrollabili ad indurre i Paesi vicini alla Liberia - dove già si sono rifugiati massicciamente gli esuli di molteplici conflitti - a respingere i profughi. In Costa d'Avorio, dicono le autorità del Paese, in sei anni di guerra civile dalla Liberia sono arrivati 300.000 esuli. Nel Ghana, il ministro degli Esteri Obed Asamoah ha dichiarato che unità ghanesi ieri hanno fermato il cargo in acque territoriali nazionali, per controllare quante persone vi sono ammassate e sincerarsi che tra loro non vi siano uomini armati o gruppi di miliziani, stanchi di combattere o minacciati di morte, che hanno lasciato la Liberia con il loro equipaggiamento. Chi verrà accolto dovrà sbarcare - secondo le prime informazioni - a Dema, vicino alla capitale Accra, ed essere accolto a Buduburam, un campo profughi dove sono già ospitati migliaia di liberiani. Asamoah, che resta contrario allo sbarco dei profughi, ha escluso che il suo Paese accoglierà ex combattenti. La Costa d'Avorio ha respinto per due volte la richiesta di far sbarcare i passeggeri del «Bulk Challenge» che, arrivato con oltre un metro di acqua nelle stive, è stato fatto immediatamente ripartire dopo frettolose riparazioni. A bordo dell'imbarcazione, seguita da un battello di organizzazioni umanitarie che la riforniscono di acqua, è scoppiata anche un'epidemia di dissenteria curata con mezzi di fortuna da medici liberiani che si sono imbarcati con i profughi, e si temono casi di colera. «La situazione a bordo è insostenibile - hanno dichiarato, raggiunti telefonicamente a Abidjan, i volontari -. Speriamo che la situazione si sblocchi, altrimenti i profughi cominceranno a morire come mosche». [Ansa] X Il governo di Accra concede di sbarcare soltanto a ghanesi e funzionari Onu Ma le trattative proseguono Sul cargo Bulk Challenge 4 mila profughi rischiano il colera

Persone citate: Asamoah, Dema, Obed Asamoah