«lo ex ragazzo di Salò con la stima del pds»

7 «lo, ex ragazzo di Salò con la stima del pds» MIRKO TREMAGLIA I) ijmvj ' ambio in 'ROMA L «ragazzo di Salò» quei giorni li ricorda così: «Era il novembre del 1943, facevo la terza liceo classico al Sarpi di Bergamo e in classe con me c'era Filippo Maria Pandolfi, più tardi ministro de. Me lo ricordo quel giorno: tornai a casa, lasciai i libri in cucina e dissi a mia madre che mi arruolavo volontario della Repubblica sociale...». Cinquantadue anni dopo Mirko Tremaglia, l'unico «ragazzo di Salò» eletto in Parlamento, racconta per la prima volta la sua storia e come fosse possibile, «quando tutto era perduto» - come ha detto Luciano Violante - rischiare la pelle per un uomo che aveva portato l'Italia ad una guerra rovinosa. In quei giorni cosa spingeva un ragazzo di 17 anni a prendere le armi? «Mio padre era morto al fronte un anno prima: come faceva uno come me ad andare a sparare al fianco di quelli che gli avevano ucciso il padre?». Non vi veniva il sospetto che quei morti erano sulla coscienza di Mussolini che aveva fatto entrare in guerra l'Italia? «No. Un ragazzo di 17 anni come me pensava che andava salvaguardato l'amore per la patria, l'onore d'Italia contro il tradimento. Ecco, l'aver cambiato il fronte dalla sera alia mattina ci sembrava terribile. Ma attenzione: stiamo parlando di nugnaia di ragazzi volontari. Vo-lon-ta-ri. Capito? E, come ha ricordato Violante, c'erano anche tantissime ragazze». Pensavano soltanto a combattere o con loro nasceva qualche amore? «Ma quale amore! Le ragazze erano organizzate, molto cariche sul piano ideale, facevano assistenza negb ospedali. Mica gh toccavi il culo». Insomma, l'odio contro il Re era superiore ad ogni altro sentimento? «Il Re aveva tradito, era fuggito. Dovevamo salvare l'onore degli italiani». Sì, italiani a fianco dei nazisti: cosa sapevate del regime sanguinario di Hitler? «Noi sapevamo di Mussolini. Con quelli avevamo poco a che vedere, c'era in noi ragazzi un sentimento di altissima autonomia». Più tardi molti hanno fatto finta di non averla fatta Salò... «Proprio così. C'era Egidio Sterpa, c'era Fanti poi del pei, Spadolini scriveva. E tanti altri poi passati dall'altra parte». Finita la guerra, com'era la vita di un ex ragazzo di Salò? «Mia madre era rimasta vedova, in casa eravamo cinque frateUi e io ne hó fatte di tutti i colori. Vendevo libri, lampadine, insegnavo cultura civica ai muratori e mi vergognavo un po' di tutti questi lavori». Per molti anni i reduci di Salò sono stati visti da sinistra come i peggiori nemici, vero? «Da parte di certa storiografia siamo stati considerati degli esseri abominevoli. Eppure la nostra storia, anche in questo dopoguerra ai margini, è piena di vicende straordinarie. Come quella volta di Asmara...». Cosa accadde ad Asmara? «Era il 1963 e andai a visitare la tomba di mio padre che era morto nel 1942. Mi avvicinai alla lapide che immaginavo abbando- nata e invece trovai dei fiori freschi. Freschi, capisce?». Qua! era il segreto di quei fiori? «Mi dissero che quei fiori li mettevano gli italiani di Eritrea anche sulle tombe di persone che non conoscevano. Onoravano quei morti, non li abbandonavano. Fu allora che scattò in me la molla, il grande amore per gli italiani all'estero». che era tutto un intrigo interno di partito per tagliarmi fuori...». Ora quei veti sono davvero finiti? «Non scherziamo. Violante ha fatto una dichiarazione importante, ma la legittimazione ce l'hanno data da decenni gli elettori. Da presidente della commissione Esteri ho presieduto conferenze internazionali, incontrato novanta ambasciatori. E Fassino, futuro ministro del pds, nell'ultima seduta della commissione ha detto: "Tremaglia ha agito con imparzialità esemplare ed esprimo non solo a nome del mio grappo l'auspicio che la sua grande capacità sia riconosciuta con funzioni nuove"». Sussurrano che lei sarà uno dei quattro vice di. Violante... «Lasciamo stare... Piuttosto due giorni fa ho parlato per la prima volta con D'Alema. Mi sono complimentato e scherzando gli ho detto: dopo il discorso di Violante abbiamo trovato il leader del Polo...». E D'Alema? «Ha sorriso. Per cortesia». Fabio Martini La storia è bizzarra, ammetterà: lei ha speso una vita per gli italiani nel mondo e quando, nel 1994, è ad un passo dal diventare ministro «degli Italiani all'Estero», rispunta la storia che lei è un ex repubblichino... «Mica vera la storia del veto. Ora lo posso dire: misero in gùo la favola che '"'era un veto nei miei confronti e invece poi ho saputo «Dòpo il discorso di Violante ho detto scherzando a D'Alema che il Polo ha trovato il suo nuovo leader» «Una bega di partito mi ha escluso dal governo Berlusconi» «Una bega di partito mi ha escluso dal governo Berlusconi» Mirko Tremaglia, parlamentare di lungo corso prima del msi ora di An A 17 anni aderì alla Repubblica di Salò di Benito Mussolini Mirko Tremaglia, parlamentare di lungo corso prima del msi ora di An A 17 anni aderì alla Repubblica di Salò di Benito Mussolini