Chiavari, «avviso» al commercialista di Fabio Pozzo

Chiavari, «avviso» al commercialista E' indagato per «omicidio volontario» Chiavari, «avviso» al commercialista CHIAVARI Marco Soracco NOSTRO SERVIZIO Primo avviso di garanzia nel delitto di Nada Cella, la segretaria venticinquenne di Chiavari massacrata nell'ufficio del commercialista Marco Soracco. E' stato emesso ieri sera dalla Procura di Chiavari. Destinatario: il commercialista. Il reato ipotizzato dal sostituto procuratore Filippo Gebbia è quello di omicidio volontario. Un secondo «avviso» avrebbe dovuto raggiungere anche Luciana Signorini, la giovane psicolabile che abita nello stabile di via Marsala dove è stata uccisa Nada. Ma la notifica non c'è stata: risultando invalida al 100 per cento, la disabile non può assumere il ruolo di indagata. «Si tratta di un atto dovuto», ha detto la madre del commercialista, Marisa Bacchioni. E lo ha ripetuto anche il figlio. «Sono tranquillo. Attendo che venga scoperto il vero colpevole. Certo, è difficile mantenere una pur minima serenità: sono sottoposto da giorni a una pressione schiacciante». Il dottor Soracco, rampollo di una delle famiglie più conosciute di Chiavari - il pad:e, direttore del Dazio, è stato per anni segretario dell'ammiraglio Luigi Gatti, sindaco de della città per oltre un decennio; lo zio Gino è stato il segretario particolare dell'ex onorevole democristiano Lucifredi - continua a ripetere di aver dato «una disponibilità totale agli inquirenti». Ma il prezzo è altissimo: «Speravo che le cose si concludessero subito. Invece...». Ora, l'avviso di garanzia. «Sopporto tutto con rassegnazione», dice. E poi: «E' un atto dovuto. Devono compiere alcuni accertamenti tecnici che possono essere esperiti soltanto su un indagato, e non su un teste. Mi hanno spiegato che si tratta di esami non ripetibili, ma non so quali. Chiedetelo ai miei avvocati. Sono Lamonaca e Ansaldo di Genova». Marco Soracco non li ha però ancora nominati: per il momento risulta che abbia soltanto un difensore d'ufficio, l'avvocato Federico Mallucci di Chiavari. Il legale che, coincidenza, lunedì è chiamato a difende dinanzi al gip Carlo Nicolini, il giovane di Sestri Levante che nel luglio scorso uccise e squartò i genitori. Un altro delitto terribile di questa costa di vacanze, che sa essere anche feroce. Il commercialista, adesso, non ha più voglia di parlare. Le ultime risposte gli escono a fatica. Qual è il collegamento tra lei e la giovane psicolabile? «Non c'è nes sun collegamento. Non è mai stato fatto». La madre, presenza immancabile di tutti i colloqui del figlio, sente, e si lascia scappare: «Ah, se ci fosse stato mio marito. Se fosse ancora in vita...». La conversazione termina qui. E' il momento di ricomporre i nuovi tasselli del mosaico, di un «giallo» che ormai a Chiavari sta diventando sempre più angosciante. L'autopsia: Nada è stata uccisa con un oggetto contundente pesante, impugnato da una persona robusta; è stata colpita una decina di volte, alla nuca, al volto, al ventre. Ma non si tratterebbe di un martello, nè di una piccozza (Soracco è appassionato di alpinismo). L'anellino d'oro: è stato trovato nell'ufficio, accanto al corpo di Nada. Un gioiellino da poco prezzo. Ieri il vicequestore Pasquale Zazzaro l'ha mostrato ai genitori della ragazza. «No, non è di Nada», hanno detto. Sempre lì, in quella «camera della morte» dove la segretaria si è divincolata dai colpi del suo aguzzino, è spuntato anche un Dottoncino bianco, da camicetta. Era sotto la sua borsetta. Lunedì a Rezzoaglio, il paese della famiglia Cella, i funerali. Chissà se, tra la folla, ci sarà anche il suo assassino? Fabio Pozzo Marco Soracco

Luoghi citati: Chiavari, Genova, Rezzoaglio, Sestri Levante