Liberia la nave dei dannati

La Costa d'Avorio vieta lo sbarco, donne e bambini allo stremo La Costa d'Avorio vieta lo sbarco, donne e bambini allo stremo Liberia, la nave dei dannali Quattromila profughi respinti in mare ABIDJAN. La nave cargo nigeriana «Bulk Challenge», con a bordo 4 mila profughi liberiani, è stata respinta dalle autorità della Costa d'Avorio e ha dovuto riprendere la navigazione malgrado sia danneggiata e ci siano rischi di naufragio. «Siamo molto preoccupati per la sorte dei profughi. Le condizioni della nave sono allarmanti», ha detto il portavoce dell'Alto commissariato dell'Orni per i rifugiati, Christiane Berthiaume. A bordo mancano cibo e acqua, e in più non esistono sei-vizi igienici. Fra i quattromila liberiani in fuga ci sono molti professionisti, impiegati, insegnanti e operatori delle organizzazioni internazionali di cooperazione. Il cargo era partito dalla capitale liberiana Monrovia sabato ed era approdato lunedì nel porto ivoriano di San Pedro, sbarcando soprattutto donne e bam¬ bini bisognosi di cure mediche. Tutti sono stati obbligati a ritornare a bordo dopo che alcune riparazioni di emergenza (i sommozzatori avevano individuato diverse falle nello scafo) hanno messo la nave in condizione di riprendere la navigazione. La «Bulk Challenge» è adesso diretta verso la capitale del Ghana, Accra. Solo a cinquanta bambini senza accompagnatori e a una donna molto anziana è stato consentito di restare in Costa d'Avorio. Le autorità locali hanno negato i permessi agli uomini perché si sospetta che fra di loro ci siano elementi che hanno partecipato all'orgia di sangue che sta sconvolgendo Monrovia. Ma non solo: gli ivoriano secondo il funzionario dell'Alto commissiariato Onu Steen Henson, temono che il Paese, già invaso nell'89 da 350 mila profughi all'esplodere della guerra civile in Liberia, possa essere coinvolto in un allargamento del conflitto. Da Monrovia, dove ieri per le strade regnava una relativa calma interrotta solo da sporadiche sparatorie, continua intanto l'esodo di decine di migliaia di persone verso le campagne. Almeno 20 mila persone si sono ammassate nella città centrale di Gharnga dove si trova il quartiere generale del capo fazione Charles Taylor. Il cibo in Liberia comincia a scarseggiare e i generi di prima necessità hanno raggiunto prezzi inaccessibili: in pochi giorni un sacco di riso è passato da 20 a 80 dollari. Il principale avversario di Taylor, Roosevelt Johnson, leader dell'etnia krahn, ha invece ottenuto asilo temporaneo in Nigeria. Nei giorni scorsi aveva raggiunto Accra per partecipare a un vertice, poi annullato per il mancato arrivo dei capi di Stato delle nazioni dell'Africa occidentale, (l'incontro aveva per obiettivo la proclamazione del cessate il fuoco nel suo Paese). Ieri pomeriggio sono ripresi gli scontri armati a Monrovia, dove le truppe di Charles Taylor hanno nuovamente attaccato il campo Barclay, al centro degli scontri dallo scorso 6 aprile. I combattenti del Fronte nazionale patriottico della liberia (Npfl) hanno tentato di dare l'assalto, con lanciarazzi e mortai, al campo di addestramento di Barclay dove sono ammassate le forze dei krahn, fedeli al «generale» Johnson, oltre che a migliaia di civili. Gli occupanti del campo hanno risposto al fuoco. Colpi sporadici d'arma si sono uditi anche in altre parti della città. [Agi-Ansa] , Dopo essere stata respinta dalla Costa d'Avorio la nave dei profughi sta facendo rotta verso il Ghana

Persone citate: Barclay, Charles Taylor, Christiane Berthiaume, Johnson, Roosevelt Johnson, Steen Henson