Statali e metalmeccanici di Emanuele Novazio

9 Uffici chiusi, duello sindacati-Cancelliere: «I tagli allo Stato sociale non passeranno» Primo sciopero contro la scure di Kohl Statali e metalmeccanici BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' soltanto l'inizio, promettono i sindacati. Il primo sciopero, la prima risposta di piazza al piano di austerità deciso da Helmut Kohl, tagli pari a 50 mila miliardi di lire per ristrutturare il sistema di previdenze sociali, risanare le finanze pubbliche in vista dell'adesione all'Unione monetaria del '99, e sgravare le imprese da costi aggiuntivi del lavoro fra i più alti al mondo. Una risposta che ha interessato, ieri, dipendenti pubblici e metalmeccanici in alcune regioni del centro e del Nord: ma che nei prossimi giorni potrebbe estendersi a macchia d'olio, secondo i dirigenti delle organizzazioni di lavoratori che preferiscono tuttavia parlare - a proposito delle manifestazioni di ieri - di «azioni di protesta spontanee contro la politica della falcidie» decisa dal governo, piuttosto che di «scioperi». Ma proprio di questo si è trattato: di astensioni dal lavoro inserite nel rinnovo dei contratti di categoria, o decise per consentire la partecipazione alle dimostrazioni di protesta «contro i tagli di Kohl». Di scioperi legati, tutti, da un filo comune: il desiderio di rispondere al pacchetto del governo, e fare pressione sul Cancelliere perché dal piano di austerità siano tolte o modificate le decisioni più controver- se. Dalla riduzione del salario in caso di malattia (il 20% nelle prime sei settimane) all'aumento dei ticket sanitari, dall'aumento dell'età pensionabile (65 anni per gli uomini, 63 per le donne) all'allentamento delle garanzie in caso di licenziamento: una misura che da sola, secondo il capo della confederazione sindacale Dgb, Dieter Schulte, «da un giorno all'altro metterebbe a repentaglio il futuro del 20% dei lavoratori». Sullo sfondo delle manifestazioni di ieri - che hanno interessato decine di migliaia di persone da Colonia a Brema, da Kiel a Bonn - c'è dunque il desiderio di dare una risposta prima di tutto «politica» al governo. Anche nel caso dei dipendenti pubblici per i quali sono state avviate e subito interrotte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro - a prevalere è stata la protesta contro una riforma dello Stato sociale considerata iniqua (o «un catalogo degli orrori», come la definisce il leader dell'IG Metall Klaus Zwickel), piuttosto che un aumento salariale sul quale non c'è intesa, e sul quale il governo non intende fare concessioni ma risponde con una «offerta zero». L'ambiguità verbale dei sindacati a proposito dell'astensione dal lavoro dei metalmeccanici del Nord, scesi in piazza insie- me a pensionati e disoccupati, si spiega piuttosto con una preoccupazione: gli scioperi politici sono vietati per legge, in Germa- nia, mentre sono consentiti quelli per i rinnovi dei contratti, come sulla Bild Zeitung ricordava al Paese il presidente degli industriali, Hans-Olaf Henkel, mettendo in guardia dai pericoli di una svolta «antidemocratica e illogica» nella politica sindacale. «L'economia tedesca deve rimettersi in movimento e non essere ulteriormente danneggiata», insiste Henkel; «i costi di uno sciopero politico danneggerebbero le imprese, e dunque la maggioranza dei lavoratori». Ma lo sciopero di ieri è la prima conferma «sul campo» di quanto il «Vertice sociale» di Colonia aveva preannunciato, giovedì: una risposta «articolata sul territorio» e tale da «seguire passo passo» l'iter parlamentare del piano di austerità, che il gover¬ no vorrebbe concludere prima della pausa estiva. «Giù cerca lo scontro avrà battaglia», aveva avvertito Schulte, sullo sfondo di un'accusa particolarmente aspra a) governo: quella di voler «rompere il patto» che, per quasi cinquantanni, è stato garanzia e premessa della crescita economica, della pace sociale e della democrazia in Germania. Q>iasi una parola d'ordine per mobilitare il Paese in questo momento di svolta, fare il vuoto intorno a Kohl, togliere legittimità alla riforma di uno Stato sociale che non ha eguali in Occidente. Emanuele Novazio Tra i punti contestati le riduzioni salariali in caso di malattia e l'aumento dei ticket Corteo di metalmeccanici a Bonn A sinistra, Helmut Kohl

Persone citate: Brema, Dieter Schulte, Helmut Kohl, Henkel, Kohl, Kohl Statali, Schulte

Luoghi citati: Bonn, Germania, Kiel