«Ma Pippo è innocente» di Maria Grazia Bruzzone
«Ma Pippo è innocente» «Ma Pippo è innocente» Giliberti: non ho mai avuto sospetti AROMA me non risulta niente, tanto meno di Pippo Baudo, che si è sempre dimostrato più che corretto». Eduardo Giliberti è drastico. Oggi è amministratore delegato della Rusconi editore, ma per, un anno e mezzo, dal 1994 a metà 1995, è stato direttore generale della Sipra, dalla quale dipende tutta la pubblicità della Rai, comprese le telepromozioni. Durante il suo mandato ha mai avuto notizia di casi del genere? «Vuol dire di pagamenti delle telepromozioni extracontratto?». Di questo si sta parlando. «Beh, ogni tanto c'era qualche avwisaglia, ma è stata sempre rintuzzata». Vale a dire? «Vale a dire che i conduttori ogni tanto si lamentavano delle condizioni della Rai, che certo per loro sono penalizzanti. Alla Fininvest il conduttore per contratto, oltre al compenso che gli passa il gruppo, può trattare direttamente con lo sponsor. In pratica ha due fonti di guadagni. E se è bravo può spuntare anche molto». In Rai invece? «In Rai il sistema è diverso. Il contratto prevede esplicitamente che l'artista debba fornire una prestazione di telepromozione. Che lo sponsor poi concorda con l'azienda, versando interamente ad essa il dovuto. Mentre il conduttore, chiun¬ que sia, deve accontentarsi del suo cachet». Senza eccezione alcuna? «Mi hanno detto che Adriano Celentano, a suo tempo, aveva ottenuto un contratto diverso. Ma era stato un caso unico». Ecco perché gli altri si lamentavano. «Infatti. Ma ogni tentativo è stato sempre bloccato». Però Gianni Ippoliti più volte ha lamentato la presenza di pubblicità occulte. «Questa è un'altra faccenda. Qui si parla di telepromozioni, di sponsorizzazioni». Torniamo alle lamentele, allora. «Il fatto è che, siccome c'è modo e modo di saper reclamizzare un prodotto dentro un program¬ ma, c'era chi diceva: "Se lo faccio meglio di un altro, perché non posso avere un compenso a parte?"». E voi, niente. Perché? «Perché ogni azienda ha le sue regole. E a noi sembrava un mercato da non incrementare. La Rai non è la Fininvest, è un servizio pubblico e ha altri obiettivi, altri metodi». Ed è sicuro che nessuno possa averci provato, diciamo così, «in proprio»? «Sicuri al cento per cento non si può mai essere. Ma mi sembrerebbe davvero molto strano. Anche perché sarebbe lo sponsor stesso a farsi vivo e a protestare. Cosa che infatti qualche volta è avvenuta. Tanto che, come ho detto, i tentativi sono stati fermati. Baudo poi...». Baudo...? «Baudo è un grande professionista, sul quale non c'è mai stato niente da ridire. Davvero mi sembrerebbe ancora più sorprendente». Su di lui non ha mai sentito niente? «Non ho mai avuto nessuna segnalazione di questo genere». Nemmeno per il festival di Sanremo, intorno al quale si è sempre favoleggiato di interessi cospicui e forse oscuri? «A maggior ragione. Questo però posso dirlo per quanto ri guarda la pubblicità e gli sponsor. Non per altre attività». Discografiche, per esempio «Per esempio, o di altro genere. La Sipra si occupa solo di pub blicità». In ogni caso le accuse a Pip po riguardano proprio le sponsorizzazioni. Lei crede che possa essere coinvolto in qualche modo? «Personalmente lo escludo». Maria Grazia Bruzzone L'EX CAPO DELLA SIPRA
Persone citate: Adriano Celentano, Baudo, Eduardo Giliberti, Gianni Ippoliti, Giliberti, Pippo Baudo
Luoghi citati: Sanremo
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