E i duri di An applaudono l'ex comunista

Accame (exRsi): sorprendente gesto di civiltà Bocca: no, è la sindrome di Cappuccetto Rosso. Fini a Violante: un bel discorso, una pacificazione che aspettavamo da mezzo secolo E j duri di An applaudono l'ex comunista Tremaglia commosso: io, l'ultimo ragazzo di Salò ROMA. «I ragazzi e le ragazze di Salò...». Nella sorpresa generale Luciano Violante pronuncia parole-tabù e lassù, sugli scranni dell'estrema destra, c'è un uomo che applaude con i lucciconi agli occhi: è Mirko Tremaglia. E' lui l'ultimo «ragazzo di Salò» sopravvissuto in questo Parlamento, lui che a 17 anni prese le armi e andò volontario per difendere il suo duce. Si inumidiscono gli occhi di Tremaglia e i cento deputati di An Fini in testa - applaudono con tutta la forza che hanno nelle mani quel messaggio di pacificazione contenuto nel discorso di Violante che i missini hanno aspettato per mezzo secolo. Applaudono perché Violante ha toccato un nervo ipersensibile, anche se ancora mezz'ora prima erano stati proprio gli ex missini ad essere i più sprezzanti verso Violante. Tremaglia si commuove perché a Salò c'era, ma i capi di An applaudono perché capiscono subito il messaggio che arriva da sinistra: stavolta il lungo dopoguerra italiano può finire per davvero. Non sanno ancora, ma intuiscono che quel discorso è stato pensato da Violante e D'Alema. E Gianfranco Fini infatti incassa su- bito. Appena Violante ha finito il suo discorso, il presidente di An commenta con i suoi: «Un bel discorso». Lo ripete a Violante e poi in Transatlantico sottolinea subito l'apertura: «Un discorso valido nel passaggio relativo alla necessità di capire, 50 anni dopo, perché tanti giovani, nel momento della guerra civile, si schierarono con la parte sbagliata e sconfitta». E proprio in quei due aggettivi c'è il piccolo sforzo che Fini compie in una giornata per lui così importante: o n o i é o e i : per il presidente di An i ragazzi e le ragazze di Salò erano schierati dalla parte «sbagliata». Dunque Fini incassa l'apertura di Violante, ma il capo di An non si sbraccia, perché la sua scelta - non dichiarata ma perseguita in silenzio - è quella di parlare il meno possibile di fascismo, dopo la svolta del congresso di Fiuggi. Capitò anche quando il sindaco di Roma Rutelli propose di dedicare una piazza all'ex gerarca Bottai. Quelli di An restarono alla fi¬ nestra proprio per evitare che la vecchia etichetta, appena scucita, gli tornasse addosso. E' questo il motivo per il quale Fini, in giro per il Transatlantico, si tiene lontano da aggettivi roboanti per commentare il discorso di Violante. Esemplare è il tono asciuttissimo dei colonnelli. Ecco Maurizio Gasparri: «Quello di Violante è stato un discorso apprezzabile nella parte dedicata a Salò, per il resto un discorso di parte». Appena appena più generoso il giudizio di Ignazio La Russa: «Un discorso coraggioso». E così è affidato al direttore del «Secolo» Gennaro Malgieri il commento più pensato, la vera risposta alla sinistra: «Lo ammettiamo: le parole di Luciano Violante ci hanno colpito. Noi di An non abbiamo potuto fare a meno di prorompere in un fragoroso applauso, perché abbiamo colto un tentativo di ricondurre vincitori e vinti nell'alveo di un sistema di valori condivisi». E così alla fine i più generosi sono quelli che si sentono fascisti, eredi di Salò. Come Teodoro Buontempo: «Un grande discorso quello di Violante: lui che è stato uno dei vice-presidenti della Camera più corretti, ha usato parole importanti non soltanto sulla questione della pacificazione, ha fatto un discorso che rida dignità alla politica, che fa appello al senso dello Stato. La verità è che tutti, nessuno escluso, abbiamo bisogno che il livello della politica torni a salire». E Pino Rauti, un altro volontario: «Piacevole sorpresa quella di Violante». E intanto in Transatlantico si consumava un piccolo miracolo: Tremaglia, indotto dalla svolta anti-fascista di An a glissare per anni sulla sua esperienza giovanile nella Repubblica di Salò, ieri pomeriggio si aggirava per i corridoi, potendosi finalmente vantare: «Lo sapete? Io sono l'unico parlamentare che è stato a Salò...». [f. mar.] Accame (exRsi): sorprendente gesto di civiltà Bocca: no, è la sindrome di Cappuccetto Rosso.