la rivincita di Nobile sul rivale Byrd
Scoperto il diario segreto dell'esploratore: contiene la prova che mentì sull'impresa Scoperto il diario segreto dell'esploratore: contiene la prova che mentì sull'impresa la rivincita di Mobile sul rivale Byrd Fu il generale italiano il primo a sorvolare il Polo ' ; ■■■■ . LAVERITA' DOPQ 70ANNI WASHINGTON ON spetta a Richard Byi-d, come era stato stabilito 70 fa, la palma di primo transvolatore del Polo Nord. Il ritrovamento di un vecchio diario di Byrdha portato gli esperti a concludere che quello che è stato il più popolare degli esploratori americani girò indietro l'aereo almeno centocinquanta miglia prima di arrivare al Polo. Pertanto il record spetta al norvegese Roald Amundsen, che con il dirigibile Norge e un equipaggio che comprendeva il generale Umberto Nobile, sorvolò il Polo tre giorni dopo la presunta impresa di Byrd. L'eroe di questa storia è Raimund Goerler, capo archivista al centro di studi intitolato a Byrd. E' stato lui a scoprire che una scatola di materiale appartenuto a Byrd comprendeva un vecchio diario, datato 1925. Ma, forse perchè parsimonioso, Byrd, dopo aver utilizzato la prima parte del diario per descrivere la sua spedizione in Groenlandia del '25, usò la seconda parte per registrare dati sull'impresa al Polo. Nessuno se ne era accorto prima, e Goerler, fatta la scoperta, non ci ha pensato neppure un minuto e ha girato il diario al più grosso esperto americano di queste imprese, Dennis Rawlins, uno studio- so di Baltimora. «Questa è forse la prima volta nella storia - ha riconosciuto Rawlins - che un'istituzione devota alla memoria di un grande esploratore ha invitato un critico scettico a procedere a un'investigazione di questo tipo». «Chapeau» all'onestà di Goerler, perchè effettivamente il diario fornisce prove abbastanza conclusive che Byrd non arrivò mai al Polo e che probabilmente lo sapeva lui stesso. L'impresa di Byrd ha sempre avuto contro un forte partito di scettici. Alcuni giornalisti che erano nell'isola Spitsbergen, da dove il volo partì, sostennero di aver avuto l'impressione che Byrd avesse pilotato il suo trimo- tore Fokker chiamato «Josephine Ford» appena oltre il limite di visibilità per fare poi qualche giro e rientrare proclamando di aver avuto successo. Questa accusa, sostenuta con forza dal più implacabile nemico di Byrd, Bernt Balchen, si appoggiava anche sul fatto che l'esploratore americano, contrariamente a quanto stabilito in precedenza, non gettò sul polo le bandierine che avrebbero poi potuto consentire di verificare l'impresa. Studiando il diario, Rawlins è giunto alla conclusione che, contrariamente alle accuse di Balchen, Byrd tentò effettivamente di raggiungere il Polo e che, inoltre, seguì una rotta giusta. Ma, a un certo punto, uno dei motori del Fokker cominciò a perdere olio. Per il rumore Byrd e il suo meccanico Floyd Bennett furono costretti a comunicare per iscritto. «Per quanto tempo abbiamo volato prima di girare?», chiede Byrd a Bennett. «Otto ore e mezzo», è la risposta. Rawlins ha notato che Byrd non chiede: «Quanto abbiamo volato prima di arrivare al Polo?». Infatti, il suo Fokker in 8 ore e mezzo sarebbe al massimo potuto arrivare a 40 miglia dal Polo con venti favorevoli. Ma Byrd ha registrato venti contrari. C'è un'altra frase, semicancellata ma leggibile: «Dovremmo essere al Polo adesso», dice Byrd, usando un condizionale. Ma, in quel punto, quando girò l'aereo, Byrd, secondo un rilevamento al sestante, era a 87 gradi e tre quarti di latitudine Nord, vale a dire circa 150 miglia a Sud del Polo. «Non può essere accettato un record appoggiato su dati come questi», ha concluso il rispettatissimo Rawlins. Ma Byrd l'accettò, eccome. Non poteva non aver notato «l'errore», se di errore si trattò e diventò un eroe nazionale, ricevuto da presidenti e salutato da grandi sfilate di popolo. Paolo Passarini Dovette desistere per un guasto Accanto: il dirigibile «Norge». Sopra: Umberto Nobile
Luoghi citati: Baltimora, Groenlandia, Spitsbergen, Washington
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