Playmates vietate ai marines
Playmates vietate ai marines USA Il Congresso vuole moralità in caserma, Guccione annuncia: darò battaglia Playmates vietate ai marines Niente riviste erotiche negli spacci militari WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Già accusati di essere flaccidi, fuori forma e sovrappeso, i soldati americani subiranno adesso un grave indurimento della disciplina. Non si tratta di elaborati programmi di esercitazioni pesanti, né di un'intensificazione di azioni di guerra simulate. Molto peggio. E' il loro livello morale che deve essere elevato. Pertanto, tra qualche mese, fanti, aviatori e marinai dovranno rinunciare a una delle loro passioni favorite: gli «skin magazines», le riviste della pelle, come vengono chiamati i vari Playboy, Penthouse e così via. E' finita con le «playmates» del mese, saranno solo un ricordo i «centerfolds», quei paginoni centrali pieghevoli con foto quasi a dimensione reale. Basta tettine, sederini e robe del genere. Gli spacci militari non potranno più vendere tutte quelle meraviglie. Lo sta per decidere il Congresso, nel quadro di un'ondata antipornografia che coinvolge sia la destra religiosa sia la sinistra femminista e politicamente corretta. La legge, opportunamente chiamata Provvedimento per l'onore e la dignità militare, sarà votata dalla Camera la prossima settimana e poi dovrebbe passare al Senato per il varo definitivo. Del resto il capo dei cappellani militari, l'arcivescovo cattolico Joseph Dirnino, aveva sferzato il Congresso ad agire, spedendo al Capitol Hill una lettera con questo interrogativo: «Deve forse la libertà per la quale i soldati americani trovano giusto morire in giro per il mondo includere anche il diritto di vendere pornografia negli spacci del ministero della Difesa?». Alla maggioranza dei parlamentari la risposta è apparsa ovvia come il carattere retorico dell'interrogativo. Curiosamente è il Pentagono a opporsi a una simile legge, citando gravi conseguenze sul piano «costituzionale e amministrativo». Il Pentagono se ne intende di guerre e non gli piace perderle. E, in questo caso, il fiuto gli dice che si tratta di una guerra maledetta, di quelle più facili da perdere che da vincere. Il problema non è costituito dai soldati, che con la disciplina possono essere tenuti in riga. Qui si tratta di combattere contro un veterano superesperto di queste guerre, uno che le ha vinte quasi tutte. Si tratta di Bob Guccione, editore di Penthouse. Guccione ha già invocato il Primo emendamento, quello che garantisce la libertà di espressione. «Abbiamo respinto attacchi peggiori», ha annunciato fiducioso, comunicando di avere già assoldato «i migliori avvocati in questo campo». Il Pentagono è pronto ad alzare bandiera bianca. Paolo Passarmi
Persone citate: Bob Guccione, Guccione, Joseph Dirnino
Luoghi citati: Washington
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