IL MIRACOLO DI ROUBAIX DAL FAR WEST AL BESTSELLER

IL MIRACOLO DI ROUBAJX DAL FAR WEST AL BESTSELLER IL MIRACOLO DI ROUBAJX DAL FAR WEST AL BESTSELLER AROUBAIX VEDERLA, Claire Otdjian non sembra un pioniere. Eppure Roubaix è il suo Far West. Libraia - e da pochi giorni appena - nell'unica città francese dove chi vende libri muore. Commercialmente, beninteso. Ma il crimine quotidiano nel1 un tempo alacre e pacifico capoluogo fiammingo - rapine con armi da guerra, auto-bombe, terrorismo islamico - non esclude l'interpretazione letterale. Eppure èli, bella come un fiore artico, la sua nuova libreria. Una vetrina su Piazza Grande, le luci chiare, i 10 mila volumi con arte, letteratura e poesia in pole position, edizioni rare negli scaffali. C'era una trattoria turca, prima. Ottima cucina, ma scarsa clientela. Giacché a Roubaix non solo il Pane dello Spirito fatica a imporsi: per non chiudere bottega i ristorantini propongono menù da 30 franchi ovvero diecimila miserabili lirette malgrado il cambio assassino. Crisi nera. Dunque, il turco gastronomo finì per tagliare la corda. Oggi vive a Istanbul, per la gioia dei suoi creditori rimasti in loco con vista sulla frontiera belga. Che non vale il Bosforo. Ma Claire - sorpresa - anziché languire, prospera. Quaranta libri al giorno. Sopra ogni rosea previsione. E mica romanzacci. Best seller - dopo una strenna sulla centenaria Parigi-Roubaix ciclistica, unica risorsa locale - è Umberto Eco con la sua «Ile du jour avant». «Mi dicevano: "Sei pazza. Tra un mese dovrai liquidare. Roubaix è Terzo Mondo. Pardon, Quarto. Inutile far leggere 100 mila perso¬ ne che al massimo guardano la tv, e con l'antenna parabolica per beccare Tele-Rabat». «Comunque, non farla troppo bella: stonerebbe». E stona, «Les Lisières». In una Roubaix che ti prende alla gola con la sua tristezza urbana da socialismo reale, la casupole in mattoni, i cieli bigi di Jacques Brel, la moschea dove per stanare Belzebù l'imam massacrò due anni fa la piccola esorcizzanda, gli «affittasi» strappacore («Hotel, 21 stanze: cinquemila franchi - un milione e mezzo - trattabili offresi»), i vecchi lanifici rasi al suolo per farne parcheggi nei quali sonnecchia con indolenza qualche rara automobile, nella Grand Place semi-chiusa per lavori la boutique abbaglia. E, magnetica, finisce per calamitare. «Sulle prime, i ragazzi maghrebini quasi non osavano entrare, Adesso lì vediamo ogni giorno più numerosi. Tengo il Corano, ma preferiscono comprare opere sulla guerra civile in Algeria. Rushdie? Ce l'ho. E se ne uscisse uno nuovo lo metterei in vetrina. Autocensurarsi non porta lontano». Non fa concessioni, Claire Otdjian. Potrebbe imitare i suoi ex colleghi - adesso qualcuno, invidioso, l'msulta - che per tirare innanzi vendono cancelleria, quaderni, cartine geografiche... relegando in un cantuccio del bazar remainders, magri classici, dispense. Da vendere in saldo. Se non al chilo. Ma lei preferisce ribaltare ogni logica sussidiaria. Libro al centro. E si direbbe che la provocazione riesca. «Ma lo sa che arriva gente da Lille, a comprare?». Non che sia troppo distante, la metropoli nordica («Si ha l'impressione d'essere in Belgio, Gran Bretagna, Svezia» annotava Strindberg nel 1885). Ma è un trionfo simbolico. Lilla possiede infatti la più ampia libreria europea, il «Furet du Nord», e la gigantesca Fnac ove madame Claire lavorò per anni. «All'inizio mi trovavo bene, ma poi il management snaturò il nostro mestiere. Premiavano i talenti commerciali, mai la competenza. Un giorno il boss mi rimproverò perché, cer¬ cando Primo Levi tra gli autori francesi, non lo trovava. Preferii cambiar aria». Non era la prima volta. Di anni Madame Otdjian ne fa 39 «e non 45 come scrive "Liberation", corregge civettuola». I genitori se la portano via bebé dalla Martinica. Vive a Marsiglia, e nella Dròme. «All'epoca, per me Lione era già un luogo iperboreo». Che ci fa sulle terre da pavés, nella Fiandra che trinca birra - vecchine incluse, una pinta e via - prigioniera del triangolo metropolitano Lille-TourcoingRoubaix, una Ruhr smessa in chia¬ ve francese, dall'industrializzazione antica e la miseria nuova? Ancora negli Anni 60, le corriere rastrellavano operaie tessili alle tre antelucane nei villaggi minerari limitrofi per sbarcarle nella Lodz transalpina, un opificio non stop che invadeva Francia ed Europa Roberto Lasagna

Persone citate: Best, Claire Otdjian, Furet, Jacques Brel, Primo Levi, Roberto Lasagna, Rushdie, Strindberg, Umberto Eco