Quando il tram costava soltanto tre centesimi di T. Pi.

Domani gala per i quarantanni della Sagat Curiosa mostra Atm sui «titoli di viaggio» Quando il tram costava soltanto tre centesimi Quando alla fine del secolo scorso per le strade di Torino giravano i tram a cavallo i passeggeri dovevano munirsi di un biglietto dalle scritte in nero e sbarrato in rosso: la tariffa a seconda della tratta non superava mai i 2 o 3 centesimi. Per chi invece doveva recarsi nei paesi vicini esistevano già i ticket extracomunali, dalle dimensioni del super-tagliando per contenere tutti i possibili percorsi. Curiosità svelate dalla mostra che sarà allestita domani (dalle 9 alle 17) dall'Atra nell'ambito del convegno internazionale «Security '96», organizzato dal Politecnico al Centro Torino Incontra (via Costa 8). La parte congressuale si occuperà delle tecniche di falsificazione di monete e documenti, fra i quali rientrano anche i biglietti per i trasporti tramviari. Per questo la giornata di esposizione sulla storia dei «titoli di viaggio» emessi dall'azienda municipale cittadina ha trovato un suo spazio naturale, con una decina di bacheche per biglietti e abbonamenti e pannelli fotografici sull'evoluzione del trasporto pubblico. Fra gli oltre 200 pezzi da collezione si scopre che intorno agli Anni 20 apparvero i primi tagliandi colorati, con il costo in nero e le «indicazioni aggiuntive» in rosso, ed esistevano almeno 6 tipi diversi, sempre in base al percorso, sia per le linee urbane sia per quelle fuori città. Gli abbonamenti, settimanali o mensili, cominciarono a diffondersi solo negli Anni 40, mentre per le riduzionitessera per studenti o anziani bisogna attendere la fine degli Anni 70. Nello stesso periodo viene decisa la «rivoluzione» del biglietto a tariffa oraria, i bigliettai scompaiono dalle vetture e le macchinette automatiche fanno il loro ingresso: e da quel momento i biglietti si acquistano solo «a terra». [t. pi.]

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