L'Atm lo ha consegnato al Comune: il tracciato fino nel centro di Collegno Metrò pronto il progetto di Giampiero Paviolo
L'Atm lo ha consegnato al Comune: il tracciato fino nel centro di Collegno L'Atm lo ha consegnato al Comune: il tracciato fino nel centro di Collegno Metrò, pronto il progetto La «linea 1» costerà oltre 1200 miliardi E' pronto il progetto definitivo della linea 1 di metropolitana, da Porta Nuova a Collegno. Pochi giorni fa l'azienda dei trasporti, incaricata di redigerlo, lo ha consegnato all'amministrazione comunale. S'inizia così una nuova corsa contro il tempo. Entro giugno il documento dovrà essere trasmesso a Roma per essere esaminato. Un passaggio indispensabile a sbloccare i 350 miliardi che lo scorso novembre Roma ha destinato alla città di Torino. Fondi necessari ad avviare il tunnel di 10 chilometri che collegherà il centro alla cintura Ovest. Ma non certo sufficienti. Secondo gli ultimi conti, il metrò costerà 1273 miliardi. E questa cifra costituisce la prima novità del progetto definitivo. Nel 1994, dopo alcuni aggiustamenti richiesti da Roma al disegno di massima (tra l'altro furono accorciate le stazioni intermedie), il totale era stato fissato a 1070 miliardi. Quindi ci troviamo di fronte a un aumento del 18 per cento. Come si spiega? Nessuna conferma, ma a far lievitare i costi sarebbero l'inflazione maturata dal '94 ad oggi e la perdita di potere d'acquisto della lira sui mercati internazionali (parte della tecnologia necessaria alla costruzione sarà acquistata fuori Italia). Seconda novità. Il capolinea non sarà più a Campo Volo, ma circa mezzo chilometro più in là, in pratica nel centro di Collegno: «Un passo avanti verso il prolungamento che dovrebbe portare la linea 1 a Rivoli» conferma il sindaco di Collegno Umberto D'Ottavio. Nella trattativa con tutti gli enti interessati, D'Ottavio ha portato a casa un altro risultato: lo spostamento del deposito da Campo Volo a un'area più vicina a corso Francia: «Questo accorgimento ha consentito un notevole risparmio». Per il resto gli elementi tecnici della linea 1 sono rimasti quasi immutati. La tecnologia «di riferimento» è quella del Val (Veicoli automatizzati leggeri): trenini controllati da una centrale elettronica e quindi privi di conducente, che viaggiano su gomma e non su rotaia. I convogli sono lunghi 52 metri, composti da due vagoni con capacità di 154 passeggeri. Le prestazioni: 16 minuti per percorrere i 10 chilometri, velocità di crociera di 65 chilometri l'ora, con punte di 80. Sulla linea potranno viaggiare fino a 12 mila passeggeri l'ora, i convogli passeranno a intervalli variabili tra gli 82 e i 120 secondi. Ma il lavoro svolto dall'Atm non completa le procedure per l'avvio dei lavori. Il Comune deve ancora muoversi su due strade: innanzitutto individuare come costruire il metrò, ossìa come bandire le gare per la parte ingegneristica (tunnel, stazioni) e per quella tecnologica (come detto il riferimento individuato è il sistema Val, di cui in Italia è licenziataria la Transfima). In questa partita figura anche la scelta della società che dovrà costruire ed eventualmente gestire la linea 1. Secondo punto: dove trova¬ re gli oltre 900 miliardi mancanti? Cento dovrebbe metterli la Regione, che si è già impegnata in tal senso. Per il resto siamo soltanto alle ipotesi che l'assessore Giovanni Ferrerò, delegato alle Grandi Opere, preferisce non confermare: «Dobbiamo ancora definire molti particolari. Posso solo dire che il cantiere durerà sei anni, e quindi i soldi non servono tutti e subito». Ad esempio è probabile che il Comune investa quattrini derivanti dalla privatizzazione di Aem e Acquedotto. Ma in una prima fase potrà servirsi di questa operazione come strumento per contrarre mutui, avendo come garante il soggetto finanziario incaricato di collocare sul mercato le azioni delle società in vendita. 1 tempi? Nulla di ufficiale, ma l'intenzione sarebbe di scavare il primo (e storico) buco prima che scada il mandato della amministrazione Castellani. Entro la primavera del 1997, dunque. Non è obbiettivo facile: molto dipende dal carteggio Torino-Roma su progetto e piano finanziario, e dalla rapidità con cui il nuovo governo autorizzerà il megaassegno di 350 miliardi. Poi le ruspe entreranno in azione: probabilmente da piazza Massaua verso Collegno. Giampiero Paviolo Il cantiere potrebbe essere aperto l'anno prossimo: durerà sei anni A fianco l'assessore Giovanni Ferrerò, sotto il metrò del tipo Val utilizzato a Lille, dove corre parzialmente in superficie. A Torino la metropolitana sarà interrata
Persone citate: D'ottavio, Giovanni Ferrerò, Umberto D'ottavio
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