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Boskov va al Servette ma critica Capello («Rischia grosso») e Trap («Una minestra riscaldata») Boxe nel caos Tyson abdica per protesta con i giudici CITTA' DEL MESSICO. Nel gran caos delle sigle che si dividono la torta del pugilato mondiale, giunte ormai al ragguardevole numero di cinque e con interessi sempre contrastanti, mancava solo intervento dei tribunali per complicare le cose. Cos'i, dopo che una corte della giustizia ordinaria del New Jersey aveva stabilito che Tyson avrebbe dovuto mettere in palio contro il britannico Lennox Lewis la corona strappata nel mese di marzo all'altro inglese Frank Bruno, ora Iran Mike minaccia di rinunciare alla sua fetta di mondiale. Lo ha detto proprio il presidente del Wbc. il messicano José Sulaiman, in un'intervista concessa al quotidiano sportivo Està. Tyson, in base alle classifiche e appunto alla decisione della corte statunitense, dovrebbe concedere a chance mondiale a Lewis, ma invece il suo manager Don King ha scelto di far battere «King Kong» con l'altro americano Bruce Seldon (detentore dello scettro mondiale del Wba), per motivi organizzativi (leggi cassetta! e di prudenza (Seldon è decisamente inferiore al britannico). Il match è già stato programmato per il prossimo 13 giugno all'Hotel Mgm di Las Vegas, ma a questo punto, per non rischiare di incappare in altri guai giudiziari (e Tyson ne ha già avuti e ne ha tuttora a bizzeffe), tra i due sarà in palio soltanto il titolo Wba. Sulaiman, ovviamente contrariato, e con la minaccia sul capo di perdere il «pezzo» più pregiato della sua organizzazione, ha duramente attaccato il magistrato del New Jersey che, a suo dire, non aveva alcun titolo per ordinare al Wbc di organizzare un mondiale Tyson-Lewis. Intanto Don King ha presentato appello contro la sentenza, ma non sembra esserci altra soluzione che la rinuncia al titolo. [m. f.]