L'attrice laborista La Jackson spegne oggi 60 candeline

L'attrice laborista L'attrice laborista La Jackson spegne oggi 60 candeline Glenda Jackson ROMA. Due Oscar, due nomination, oltre trent'anni di carriera e un seggio alla camera dei Comuni inglese nelle file dei laburisti. Glenda Jackson, l'attrice-parlamentare di sinistra, spegne oggi 60 candeline. Nata il 9 maggio del 1936 a Birkenhead, nel Cheshire, la Jackson ha debuttato nel cinema nel 1963 con un piccola pailicina in «Io sono un campione». Ma il ruolo più importante degli inizi della sua carriera è quello di Charlotte Corday nel «MaratSade» teatrale di Peter Brook, ruolo che ha poi portato anche sul grande schermo nell'omonima trasposizione firmata sempre da Brook nel '67. Musa di registi del calibro di Ken Russell, John Schlesinger e Joseph Losey, la Jackson ha vinto l'Oscar come migliore attrice per «Donne in amore» ('69), l'adattamento del classico di D. H. Lawrence di Ken Russel, e per «Tocco di classe» (73) di Melvin Frank. Ma nel suo palmarès ci sono anche due nomination all'Oscar per «Domenica, maledetta domenica» del '71 di John Schlesinger e per «Il mistero della signora Gabler» del '75 di Trevor Nunn. Tra i suoi film, da ricordare anche «Il sorriso del grande tentatore» di Damiano Damiani: «Maria Stuarda regina di Scozia» in cui era Elisabetta I d'Inghilterra: «lina romantica donna inglese» di Joseph Losey; «Sarah Bernhardt la più grande attrice di tutti i tempi» di Richard Fleischer. Poi, ancora film, e la politica. [s. n.] Glenda Jackson

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