Si torna al cinema popolare

Si torna al cinema popolare Si torna al cinema popolare // direttoreJacob: «Quest'anno vogliamo prenderci un po' in giro» CANNES DAL NOSTRO INVIATO Celebrazioni, ricordi, sorprese, risate. Ma soprattutto l'apparizione dei divi, sulla scalinata del Palais, in mezzo a due ali di fotografi in smoking: sicuramente Fanny Ardant, Jean Rochefort, Sandrine Bonnaire, David Carradine e poi tanti altri. La cerimonia d'inaugurazione del quarantanovesimo Festival del cinema in programma per stasera, presente anche il ministro della Cultura Philippe Douste-Blazy, promette il consueto cocktail di emozioni e spettacolo e, con il primo film in cartellone, «Ridicule» di Pafrice Leconte, apre una rassegna che, come spiega il direttore Gilles Jacob, punta quest'anno al «ritorno a un cinema semplice e popolare, in grado di proporre storie che parlino direttamente al cuore del pubblico». A Sabine Azema, protagonista di tanti film dell'autore Alain Resnais, tocca il compito di condurre il gala: una mezz'ora scarsa (trasmessa in diretta su Canal Plus) densa di fatti e persone. Prima di tutto la presentazione della giuria guidata da Francis Ford Coppola, che ha appena finito di girare «Jack» con Robin Williams. Poi l'annuncio della retrospettiva dedicata, per la prima volta, non a un singolo regista, ma a un'intera ci- nematografia, quella francese, nel periodo che va più o meno dal '69 al '94. Per Louis Malie, scomparso all'inizio dell'inverno, il Festival ha organizzato una mostra fotografica e si dice che, stasera, ad inaugurarla sarà la moglie Candice Bergen. L'inevitabile commozione verrà cancellata da un breve cartone animato, apparizione rara al Festival che, dice Jacob, servirà anche a «prenderci un po' in giro». La parola magica, quella con cui viene ufficialmente aperta l'edizione '96 della kermesse, sarà pronunciata da John Maikovich che ha appena finito di recitare in «The ogre», il nuovo film del tedesco Volker Schlòndorff assente dall'elenco delle pellicole in gara perché non ancora terminato. I pizzi e le imponenti parrucche di «Ridicule» saranno le prime immagini di una manifestazione «molto contemporanea, con soli tre film in costume» e una forte partecipazione italiana: «Evidentemente - osserva Jacob - pur tra le tante difficoltà, il cinema italiano esiste ancora». E per ognuno dei nostri film invitati sulla Croisette c'è una ragione precisa. Dice Jacob: «Credo che "La seconda volta" sia importante perché segna la nascita di un nuovo regista, Mimmo Calopresti, che oltre a dirigere il film interpretato e prodotto da Nanni Moretti, ne ha firmato la sceneggiatura originale. Poi c'è Bertolucci con "Io ballo da sola", il ritorno in Italia di un cineasta internazionale che mi ha toccato molto, anche grazie a Liv Tyler, un'attrice giovanissima che illumina il grande schermo con la stessa naturalezza delle dive americane di un tempo. Ho trovato interessante anche il soggetto di "Compagna di viaggio" di Peter Del Monte, una storia che mette in mostra la straordinaria vitalità e forza espressiva di Asia Argento. Delle "Affinità elettive" non posso essere un buon giudice visto che ai fratelli Taviani mi lega un affetto praticamente familiare». Lo spirito del Festival, in attesa di divi come Catherine Deneuve, Dustin Hoffman, Al Pacino, Anjelica Huston, Sandra Bullock, Kevin Spacey, Ann Bancroft, Bruce Willis in versione musicista e forse perfino Tom Cruise, per un'anteprima speciale di «Missione impossibile» diretto da Brian De Palma, vuol essere, sostiene il direttore, concentrato soprattutto sul cinema-cinema: «Cannes rivendica il diritto d'essere l'ultimo posto dove si parla effettivamente di regia cinematografica». E non è poco, in un'epoca di televisione dilagante, di pubblico nelle sale che diminuisce a vista d'occhio, d'industria in difficoltà, bisognosa di nuovi capitali e nuove energie. Non è un caso se, pensando alla prossima edizione del Festival, quella del cinquantenario, Jacob ha già in mente una parola d'ordine: «Cercheremo di riunire tutto il cinema intorno a un invito: "Su, coraggio"». Fulvia Caprera «Le storie sono semplici e dirette e parlano al cuore» Palais des Festivals, alla fine della Croiselte, prima del Vecchio Porto. Si proiettano i lilm in concorso, si organizzano gli incontri con i divi ( LOCALI NOTTURNI Hotel Grayd'Alhion (rue des Serbesj: ci vanno le star francesi Blue Night (Croisette): ci vanno gli americani I ALBERGHI (sulla Croisette) ( Majestic: gli uffici stampa degli americani Crrtton: alcuni membri della giuria, come Tabucchi e Coppola Martinez:-attori e registi del cinema italiano, come i fratelli Taviani ACap d'Anubes Eden Hoc: vanno i divi americani, Dustin Hoffman, Al Pacino, Bruce Willis (RISTORANTI (sulla Croisette) Festival, divi francesi, Fanny Ardant Felix: Robert Altman e i suoi atton La Cole, il ristorante del Carlion: si organizzano le feste dei film Al Vecchio Porto Gaston Gastounette: per tutti i divi che amano il pesce Le Mm-iiri de Mougins: si organizzano i gala, ci andarono da Elizabeth Taylor a Sharon Sione

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