ADDIO LAMENTI SUL «POPOLO BUE» di Pierluigi Battista

ADDIO LAMENTI SUL «POPOLO BUE» ADDIO LAMENTI SUL «POPOLO BUE» D ECISAMENTE bizzarri, gli ideologi di Reset. Per due anni, dopo la vittoria del centro-destra, gemono addolorati sul popolo bue che si sarebbe fatto abbagliare dagli spot berlusconiani, suH'«imbecil-gente» abbacinata dalla «deriva plebiscitaria», sul dispotismo «videocratico» (o, a scelta, «teocratico) che avrebbe cancellato la dimensione razionale dalla competizione politica, sulla irredimibile «volgarità» delle meleodoranti masse bottegaie attratte dal soldo e dal consumo vistoso, sul malinconico destino delle minoranze virtuose che in questo Paese sarebbero ormai costrette a condurre una vita grama e marginale, circondate da un deprimente paesaggio antropologico irrimediabilmente guasto, sull'elettorato imbottito di spazzatura tv al punto da dubitare che il suffragio universale sia stato un'in¬ venzione conveniente. E così via lamentando. Ma ora ha vinto la sinistra, e dunque che fanno i bizzarri ideologi di Reset? Forse intendono chiedere scusa al popolo bue, ritirare le ingiurie sull'imbecil-gente, rivedere qualche catastrofismo di troppo sugli effetti devastanti della tv sulla salute mentale degli elettori, ammettere di aver esagerato nel denunciare l'abiezione antropologica degli italiani? Gli anti-italiani sono pronti a riconciliarsi con gli arci-italiani? No, bizzarramente gli ideologi di Reset se la prendono piuttosto con gli opinionisti cosiddetti «neutrali», con Panebianco, Galli della Loggia, Adornato, Russo, Zincone, Belardelli, Abruzzese (e il sottoscritto) che in questi due anni avrebbero contestato «la puzza sotto il naso» della «sinistra elitaria» impegnata nel frattempo a macerarsi nella malinconia autodistruttiva e a sferzare il popolo bue, l'imbecil-gente, la massa manipolabile eccetera eccetera. Curioso. Anziché ammettere francamente: «Ci eravamo sbagliati, non è vero che gli italiani sono dei minorati mentali», Reset redarguisce chi aveva messo in guardia dai rischi «elitari» di una sinistra che si era messa a divulgare quell'immagine così poco conforme alla realtà. Ora l'allarme sembra cessato. Ma chissà se un giorno, nel caso il Nemico dovesse conseguire un risultato positivo in qualche elezione a Canicattì o San Dona del Piave, non ci si debba ritrovare a raccogliere le lamentazioni sulla «deriva plebiscitaria», il populismo telecratico, lo strapotere degli spot. Magari proprio sulle colonne di Reset. A volte basta poco per cambiare umore. Pierluigi Battista

Persone citate: Abruzzese, Adornato, Belardelli, Galli, Panebianco, Russo, Zincone

Luoghi citati: Canicattì