L'ultima corrida di Dominguin
11 Ucciso da un ictus a 69 anni. Il commosso saluto dell'ex moglie Lucia Bosè e del figlio Miguel l/uhimq corrida di Dominguin Addio al torero di Hemingway, Spagna in lutto MADRID NOSTRO SERVIZIO Il celeberrimo matador Luis Miguel Gonzàlez Lucas, «Dominguin», figlio e fratello di toreri, ha perso ieri mattina l'ultima corrida con l'unico toro che non poteva vincere, il toro della morte. Un ictus lo ha stroncato a 69 anni nella sua tenuta di Sotogrande, in provincia di Cadice, dove da anni si era ritirato con la seconda moglie. Rosario Primo de Pavera. Il torero si era separato, nel '68, dalla prima moglie Lucia Bosè, che sposò nel '54 e dalla cui unione sono nati i suoi tre figli, il notissimo cantante e attore Miguel Bosè, Paola e Lucia. Secondo le prime indiscrezioni il torero, dopo aver fatto colazione, si è ritirato, alle 9, nella sua camera da letto. Qui lo avrebbe colto un forte capogiro e poco dopo sarebbe morto. Nel pomeriggio il corpo del matador è stato trasportato nell'istituto forense del cimitero di San Roque (Cadice), presidiato dalla Guardia Civil. Dona Rosario, 60 anni, cugina con cui si sposò civilmente nell'87 e nipote del fondatore della «Falange» José Antonio Primo de Rivera, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. E neppure la prima moglie e i suoi figli. La domestica della villa della Bosè, nei dintorni di Madrid, si è limitata a dire che l'ex attrice è partita subito per Sotogrande. I tre figli hanno fatto lo stesso. Miguel ha interrotto il film che stava girando in Francia. In mattinata è giunto a rendergli omaggio anche il torero che fu suo grande rivale, il cognato Antonio Ordónez. La notizia della morte ha destato profonda emozione in tutta la Spagna. Dominguin era un mito vivente, benché da anni si fosse ritirato per allevare tori e cavalli. Ma si sapeva, e d'altronde lui stesso lo ha fatto capire nelle rarissime interviste concesse in questi anni, che era gravemente malato di cuore. La sua ultima comparsa pubblica è dell'anno scorso, quando venne presentata a Madrid la sua unica biografia autorizzata. Ormai in¬ grassato, parlava spesso della morte. Una «compagna» che l'ha sfiorato nelle arene tante volte (quando si ritirò, nel '73, portava i segni di 15 cornate) e che definiva così: «La morte compra il suo biglietto ogni corrida e rimane lì, spettatrice, spiando il torero, inquietandolo». Protagonista di innumerevoli amori, Dominguin era l'unico che osava raccontare a Francisco Franco le barzellette che giravano sul suo conto. Di Hemingway, l'autore di «Fiesta», il leggendario torero dice¬ va che non capiva un'acca di tori. Più franchista di Franco, nascose il «Che» nella sua villa di Madrid per fare un favore al fratello Domingo, grande torero e grande comunista. In serata è stata allestita la camera ardente nella sua casa di Sotogrande. Il funerale (a cui, sembra, non parteciperà Lucia Bosè) si terrà oggi alle 12, nella cappella della sua casa. Poi sarà sepolto nel vicino cimitero di Guadiaro. Gian Antonio Orighi !ÌÉÉllli$ AVEVA DETTO Non ho paura della morte, ma ho paura della sofferenza e della possibilità di restare invalido Andrò in cielo. Farò un giro per vedere se incontro mia nonna che sgrana il rosario L'idea di Dio non mi attira. L'unica forza fondamentale che riesco a capire e a rispettare è la natura lo ho sempre avuto una vena di scetticismo, ma tendevo a dissimularla perche vivevo in una costante «voragine» e non avevo tempo di pensare lo sono una delle persone più interessanti che ho conosciuto Quando c'era Franco, vivevamo molto bene Ai terroristi dell'Età bisogna tagliare la testa. Se non imponiamo la pena di morte, saremo perduti e i figli ÌÉÉllli$ A rendergli omaggio anche Antonio Ordóneil rivale di sempre Dominguin durante una delle sue esibizioni nell'arena e con Lucia Bosè Sotto, il torero negli anni '60 con la prima moglie e i figli A rendergli omaggio anche Antonio Ordónez il rivale di sempre
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