Rissa su Cana dopo il massacro di Paolo Passarini

Il candidato comunista alla «Cnn» MEDIO ORIENTE La stesura finale, più morbida, definisce «improbabile» un errore dell'artiglieria Rissa su Caria dopo il massacro America e Israele attaccano il rapporto dell'Orni WASHINGTON. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Assurdo». Il governo israeliano ha reagito con indignazione alla pubblicazione dell'annunciato rapporto dell'Onu che l'accusa, in sostanza, di aver bombardato intenzionalmente un campo profughi delle Nazioni Unite nel Sud del Libano il 18 aprile scorso, causando la morte di quasi 100 civili. La delegazione americana all'Onu si è unita alla protesta israeliana, nonostante il testo del documento fosse stato edulcorato rispetto a una prima stesura. Una prima bozza del rapporto, steso per il Segretario Generale Boutros BoutrosGhali dal suo consigliere militare, generale Frank van Kappen, era circolata alla fine della scorsa settimana. Concludeva seccamente che, sulla base dei dati resi disponibili, il bombardamento del campo profughi da parte della Difesa israeliana non era stato «un errore», come invece era stato definito dal go¬ verno di Gerusalemme. La stesura definitiva, distribuita martedì sera, sostiene che, sulla base dei dati ottenuti, appare «improbabile» che l'attacco sia stato un errore. Ciò che veniva considerato una certezza viene relegato al rango di forte probabilità. Il cambiamento è più di forma che di sostanza. «Mentre la possibilità non può essere completamente esclusa - dice il rapporto -, è improbabile che il bombardamento del campo Onu sia stato il risultato di un banale errore tecnico o procedurale». L'incaricato d'affari israeliano all'Onu, David Peleg, ha sostenuto che, nel rapporto, «c'è un completo salto concettuale dai dati alle conclusioni, che noi respingiamo completamente». «Noi pensiamo - ha aggiunto - che sia assurdo suggerire che ci sia potuto essere un bombardamento deliberato del campo Onu. Una delle regole di fondo della difesa israeliana è quella di evitare di colpire civili». Lo stesso aggettivo, «assurdo», è stato usato dal ministro degli Esteri israeliano Ehud Barak, in visita ieri a Washington. «Io non so se questo è esattamente quello che il Segretario Generale intendeva dire, ma tutta questa idea è interamente assurda». «Io credo - ha aggiunto che perfino i libanesi sappiano bene che in nessun modo Israele potrebbe aver fatto una cosa simile intenzionalmente o deliberatamente. Noi crediamo che la responsabilità finale di quanto è accaduto sia degli Hezbollah, che hanno usato le installazioni Onu per mettersi al coperto dopo aver sparato». Anche la rappresentante americana all'Onu, Madeleine Albright, ha criticato pesantemente il rapporto a Boutros-Ghali, dicendosi «irritata per il fatto che il Segretario Generale abbia scelto di trarre conclusioni ingiustificate che possono soltanto dividere e polarizzare la situazione, invece che trarre lezioni pratiche utili a evitare il ripetersi di simili tragedie in futuro». Non sembra che, almeno nell'immediato, il rapporto possa avere conseguenze più larghe di qualche dichiarazione accesa da parte del governo siriano. Il processo di pace sembra destinato faticosamente a procedere, nonostante la grave incertezza costituita dalle imminenti elezioni israeliane. Ma quello che la vicenda ha sicuramente prodotto è un ulteriore, grave distacco tra gli Stati Uniti e l'Onu di BoutrosGhali. Paolo Passarini

Persone citate: David Peleg, Ehud Barak, Ghali, Madeleine Albright

Luoghi citati: America, Gerusalemme, Israele, Libano, Medio, Stati Uniti, Washington