IL TRASLOCO di Massimo Gramellini

IL TRASLOCO IL TRASLOCO IROMA L nuovo che avanzava sta già traslocando. Seduta per l'ultima sera dietro la sua scrivania dorata e finalmente sgombra, Irene Pivetti sembra più piccola ma anche più leggera. La femminilità è al sicuro nei bauli, ricolmi dei tailleurs e dei foulards che addosso a lei hanno fatto fortuna. La giovinezza ci sta finendo ora, portata a spalle dai commessi insieme al suo oggetto preferito: la panca per i pesi, simbolo di efficientismo esuberante e atleticamente testato, oltre che sfogatoio di ansie da potere precoce. Ai suoi piedi rimane una cartellacela da scolaro cosi gonfia di carte che pare un pallone. In un angolo, la sola cassa non ancora imballata attende l'ultimo oggetto, poi la recita sarà finita davvero. E' un'icona dell'Ultima Cena che il cappellano della Camera le regalò il giorno dell'insediamento. Per due anni ha funzionato da versione cattolica della coperta di Linus: da guardare nei momenti di smarrimento, che non devono essere stati pochi. La presidente lancia ancora uno sguardo a Gesù, Giuda e tutto il gruppo, poi solleva l'icona dal tavolo e la posa in cima alla cassa. E' andata. «Ecco qua. Per la prima volta in due anni non ho niente da fare». Massimo Gramellini CONTINUA A PAG. 5 PRIMA COLONNA

Persone citate: Gesù, Irene Pivetti