Dati negativi nel rapporto congiunturale della categoria Artigiani ripresa finita

Dati negativi nel rapporto congiunturale della categoria Dati negativi nel rapporto congiunturale della categoria Artigiani, ripresa finita Nuovi ordini e occupazione in calo E' svanito l'ottimismo degli imprenditori artigiani. La nota congiunturale del secondo trimestre realizzata dalla Coni'artigianato parla chiaro: 3540 artigiani piemontesi interpellati sostengono che la ripresa degli scorsi mesi è finita o sta finendo. E il saldo ottimisti-pessimisti, che tre mesi fa era ancora il 12 per cento degli intervistati, è sceso a un misero 0,3. Anche l'occupazione ne risente: solo il 12,9 % degli imprenditori ritiene di assumere nel prossimo futuro (erano il 18,9 nella rilevazione precedente); il 12,3 pensa a una riduzione (era l'8,7). Brusca battuta d'arresto e inversione di tendenza per la produzione: le ditte che prevedono un aumento scendono del 5,9 rispetto al trimestre precedente e cala anche il numero di chi pensa a una produzione costante: dal 69,9 al 63,2 per cento. Non migliore la situazione per quanto riguarda l'acquisizione di nuovi ordini: scende del 6,3 % la percentuale di chi ritiene che protranno essere acquisite nuove commesse e addirittura il 22,9 prevede che scendano (era il 9,4). E neppure l'export (che grazie alla situazione della nostra moneta da mesi tira per piccoli, medi e grandi) pare in grado di compensare la fluttuazione negativa dei mercati interni. 11 presidente regionale della Coni'artigianato, Mario Galli, ha commentato: «1 nodi cruciali sono: l'amministrazione pubblica inefficiente in relazione ai costi per l'impresa; una fisco penalizzante la piccola e media impresa; un sistema creditizio inadeguato; un modello occupazionale che non agevola la creazione di lavoro produttivo». Ha aggiunto: «Resta da chiedersi fino a quando le piccole imprese potranno "tenere" se anche con il nuovo governo non verranno emanati efficaci provvedimenti a sostegno del settoro», [m. cas.l

Persone citate: Mario Galli