Sedicenti atleti marocchini e algerini potrebbero salire a Torino per non muoversi più Sospetti sui maratoneti maghrebini
Sedicenti atleti marocchini e algerini potrebbero salire a Torino per non muoversi più CONTROLLI SULLA CORSA Sedicenti atleti marocchini e algerini potrebbero salire a Torino per non muoversi più Sospetti sui maratoneti maghrebini Troppi iscritti, la questura acquisisce gli elenchi VISITA inattesa, ieri mattina, nella sede della «Turin Marathon». A cinque giorni dalla 6a edizione della gara che domenica porterà 2500 podisti da Avigliana al Lingotto, gli organizzatori erano impegnati ad accettare le adesioni degli immancabili ritardatari quando hanno visto entrare nei locali di corso Unità d'Italia 133 uomini dell'Ufficio Stranieri della Questura. «La sorpresa è durata lo spazio di un attimo - confessa Luigi Chiabrera, capo dello staff della competizione -. Immaginavo già quel ci avrebbero chiesto: l'elenco degli extracomunitari iscritti e tutti i dati in nostro possesso relativi alla loro identità. Da quando, giovedì scorso, ho segnalato in una conferenza stampa l'anomalo incremento da un anno all'altro del numero di marocchini e algerini che verranno a correre a casa nostra, questo sembra essere diventato il motivo clou della Turin Marathon '96». L'allarme lanciato da Chiabrera, in effetti, aveva subito messo in moto l'Ufficio Stranieri. Marocco e Algeria sono tradizionalmente terra di buoni podisti, ma le ol¬ tre 150 richieste di iscrizione giunte quest'anno confrontate con le 30-40 pervenute mediamente nelle scorse edizioni sembravano davvero esagerate nonché sospette. In sostanza, nel prossimo weekend sarebbero arrivati a Torino soltanto veri atleti o fra di loro si sarebbe intrufolata gente che della maratona mai aveva sentito parlare e che, servendosi di un permesso concesso senza troppi problemi per partecipare a un evento sportivo, avrebbe poi arricchito il numero dei clandestini che vivono sotto la Mole? Quasi un incubo, questo, per una città nuovamente in piena emergenza-extracomunitari. Evidenziando il fenomeno, Chiabrera ha nel contempo subito pensato a cautelarsi richiedendo alle federazioni atletiche di Rabat e Algeri una verifica dei nomina- tivi degli iscritti e delle prestazioni cronometriche delle quali si erano accreditati. «Una precauzione doverosa - commenta il promotore della maratona torinese per testimoniare la nostra assoluta buona fede e per cominciare intanto a fare un po' di luce». Sulle prime indagini svolte dagli organizzatori si sono innestati da ieri i controlli richiesti dal sostituto procuratore della Repub- blica, Antonio Rinaudo, che ha ordinato il sequestro di tutta la documentazione relativa alle presenze «sospette». «Per ora - dice il magistrato - si tratta soltanto di accertamenti, peraltro incompleti in quanto gii organizzatori non | sono ancora stati in grado di fornirci un dossier completo. C'era il timore che qualcuno si accingesse a violare le leggi sull'immigrazione approfittando della Turbi Marathon e quindi la segnalazione di Chiabrera non poteva in alcun modo essere sottovalutata. Esaminerò gli atti, dopodiché valuteremo il da farsi anche in funzione della gara di domenica». Nella sede della Turin Marathon, intanto, si continua a lavorare serenamente. «Sono pronto a scommettere - chiosa Chiabrera che di quei 150 africani a correre saranno effettivamente molti di meno. E poi, se qualcuno di loro avrà intenzione di fermarsi da noi dopo la gara abusivamente, vorrà dire che ci sarà tanta gente allertata, pronta a vigilare e a fargli cambiare idea». Roberto Condio Immagini della Maratona di Torino. Tra i 2500 iscritti figurano normalmente 3040 maghrebini di buon livello, con aspirazione di vittoria o piazzamento. Quest'anno, però, gli iscritti sono 150: molti per non destare perplessità
Persone citate: Antonio Rinaudo, Chiabrera, Luigi Chiabrera, Roberto Condio
Luoghi citati: Algeri, Algeria, Avigliana, Italia, Marocco, Rabat, Torino
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