Il valzer dei miliardi

Il valzer dei miliardi QUANTO COSTA LA PARTITA Il valzer dei miliardi Delle Alpi, lo stadio più caro ODICI miliardi l'anno. Tanto costa mantenere il Delle Alpi e cioè i 69.041 posti a sedere, il campo di 105 inetri per 68, la pista d'atletica, i tiranti e la struttura che arriva fino ad un'altezza massima di 239 metri. Ma come si arriva a questa cifra? L'ingegner Giovanni Brasso, presidente della Pubbligost, spiega: «Con cinque miliardi e mezzo paghiamo le spese di gestione, i controlli strutturali, la manutenzione ordinaria e le bollette: luce e acqua. Due miliardi vanno a coprire le spese di manutenzione straordinaria cioè quella per funi e copertura». Il resto è così suddiviso: quattrocento milioni per l'assicurazione e due, tre miliardi se ne vanno per le spese di ammortamento, quelle «necessarie se si vuole restituire alla fine della concessione l'impianto pienamente funzionante alla città», spiega ancora il presidente Pubbligest. E in quei dodici miliardi rientrano anche le spese per il personale: dodici lavoratori addetti alla parte commerciale, sedici ai servizi tecnici più una cinquantina di «domenicali». E' possibile ridurre questi costi? Brasso risponde negativamente: «1 tagli? Impossibili anche perché andrebbero ad incidere sulla sicurezza o sull'efficienza della struttura stessa». Resta il terreno delle nuove entrate. Ma anche in questo caso la risposta e negativa: «La struttura è programmata per gestire cinquanta manifestazioni all'anno tra partite e concerti. Impossibile aprire lo stadio per ospitare iniziative con tremila persone: costerebbe troppo. E la Pubbligest non può certo aumentare i costi della struttura per organizzare altre manifestazioni oltre quelle proviste». Brasso è convinto anche che il Delle Alpi non sia più caro di altri stadi italiani: «Il problema - spiega - è che qui le spese di un privato sono più visibili rispetto alle strutture gestite dai Comuni. Vuole un esempio? Uno stadio comunale è assicurato come semplice stabile. Poi i costi di sopralluoghi e vigilanza della struttura rientrano in quelli più generali del personale municipale». In ogni caso l'ipotesi di una «municipalizzazione» del Delle Alpi è remota. Il sindaco, Valentino Castellani, ha ribadito più volte che il «Comune non ha intenzione di accollarsi l'onere della gestione dello stadio anche se da parte di qualcuno c'è questa speranza». «Non ha senso né sul piano formale, né su quello sostanziale. Basta pensare alle difficoltà della finanza pubblica». Ma un dato comunque è da sottolineare: l'effetto «traino» della nuova struttura sul pubblico ha funzionato solo a metà. Nei sei anni di vita del Delle Alpi la media spettatori è stata di 45.849 spettatori per la Juventus e di 27.463 tifosi per il Torino. E se i bianconeri hanno re¬ gistrato un incremento del 32,08 per cento rispetto agli ultimi sei anni di partite disputate al vecchio comunale (allora la media partita si è fermata sui 34.713 spettatori), i granata hanno avuto una diminuzione del 9,34 per cento (negli anni tra il 1984 e il 1990 la media spettatori è stata infatti di 30.292 persone). Di più: quest'anno si è registrato l'esaurito solo per l'incontro dei quarti di finale di Coppa Campioni tra Juventus e Real Madrid. E se questi sono gli spettatori, diversi sono anche i canoni d'affitto pagati dalle due società alla concessionaria Pubbligest. Così la Juventus per il prossimo anno avrebbe dovuto tirare fuori 1300 milioni (quest'anno ne ha pagati 2900) e il Torino 600, in pratica un canone che si aggira sul 9,5 per cento sull'incasso netto per gli incontri di campionato e sul 6 per cento di quelli delle Coppe. Ma quali sono i canoni nelle altre città? A Milano, il Milan e l'Inter versano l'8.5 per cento degli incassi. A Roma le due squadre della capitale pagano il 5,5 per cento, ma chiedono la gestione diretta degli spazi pubblicitari. A Bologna il canone per le squadre di serie A è di soli 440 milioni che salgono a mezzo miliardo per le eventuali partecipazioni a Coppe europee. Ancor più bassi i costi per l'impianto di Novara, quello che secondo Calieri potrebbe ospitare le partite casalinghe del Torino in serie B. Maurizio Tropeano A Milano le società versano come affitto l'8,5 per cento degli incassi netti a Roma meno del 6% Torino e Juventus arrivano al 9,5% 5SS MILIARDI L'ANNO DI SPESE w£> DI GESTIONE (CONTROLLI, 9 MANUTENZIONE ORDINARIA, BOLLETTE) Il sindaco Valentino Castellani è attaccato da Matteoli. Le sue dichiarazioni sul futuro dello stadio hanno avuto una grande eco in tutta Italia Domani si svolgerà l'incontro decisivo Giovanni Brasso, presidente della Pubbligest che gestisce lo stadio della Continassa e, sopra, l'ex assessore allo Sport Lorenzo Matteoli

Luoghi citati: Bologna, Italia, Madrid, Milano, Novara, Roma, Torino