Mentre fa discutere, in attesa dell'incontro decisivo, la possibilità di abbattere il Delle Alpi Stadio l'appello di Castellani
Mentre fa discutere, in attesa dell'incontro decisivo, la possibilità di abbattere il Delle Alpi Mentre fa discutere, in attesa dell'incontro decisivo, la possibilità di abbattere il Delle Alpi Stadio, l'appello di Castellani // sindaco allaJuventus-, non abbandonare Torino Dopo la dichiarazione choc del sindaco («Dovrebbe essere abbattuto»), per i tifosi del calcio e per la città è arrivato il martedì dell'appello di Castellani: «Se Torino rimanesse senza calcio sarebbe un grande iattura per la città, una grave perdita in termini di immagine e di attività economiche. Il maggiore azionista della Juventus e il Sanpaolo non possono lasciarmi solo. Dovranno costruire con noi ipotesi che consentano di continuare a giocare al "Delle Alpi" per almeno 2 anni, in attesa di soluzioni da stabilire insieme». Anche ieri, però, i dirigenti della società bianconera che lunedi avevano avuto un lungo confronto con il Comune, hanno ribadito (pure a nome del Torino) di non aver nulla da dire sino all'incontro - decisivo - di domani. Comunque non è la prima volta che la Juventus «denuncia» l'eccessivo costo del «Delle Alpi», con la minaccia di trasferire la squadra. Per esempio a Bologna. Anche se il presidente dei rossoblu critica l'amministrazione che ha preso contatto con la Juve per un'eventuale ospitalità nel prossimo campionato. Il primo a rispondere all'appello di Castellani è l'assessore regionale allo Sport, Antonello Angeleri, che si dice pronto a collaborare. «Doccia fredda», invece, dalla «sua» maggioranza. Il centro-destra che governa il Piemonte, a firma dei capigruppo Burzi (Fi), Ghigna (An), Montabone (Cdu) e Vaglio (Federalisti), dopo una serie di «severe criti¬ che» alle affermazioni del sindaco, mette in guardia la città «dalle stravaganti ipotesi» sulla costruzione di nuovi stadi. «Rientrerebbero - scrive - fra le competenze urbanistiche della Regione che, riteniamo, dovrebbe dire no alla concessione delle autorizzazioni». Diverso il «registro» municipale. Il presidente del Consiglio Carpanini, d'accordo con l'ex sindaco Giovanna Cattaneo, ha convocato i capigruppo che oggi discuteranno il problema con Castellani. Ma in Sala Rossa ha ribadito che «il Comune non può essere lasciato solo in questa vicenda. «L'esclusione di Torino dal campionato sarebbe un colpo molto duro. Il Sanpaolo e la Juventus devono collaborare. E se si dovrà abbattere il Delle Alpi, nessuno lo rimpiangerà». Opposto il parere di Bepi Dondona, assessore all'epoca della costruzione dello stadio: «E' la seconda volta che Castellani dice di abbattere edifici (prima i Lavori pubblici in piazza San Giovanni e adesso lo stadio), sarebbe ora che incominciasse a costruire». Critiche ed applausi, dunque. Il verde Viale dà ragione al sindaco; il capogruppo di Alleanza per Torino, Marino, ammette: «Rischiamo di pagare errori del passato: ci penserei prima di abbattere il Delle Alpi». Sergio Flutter, il progettista, per ora non parla. Ieri ha riunito i propri collaboratori. Ma si è limitato a dire: «Le affermazioni del sindaco mi sembrano azzardate». [g. san.] Tifosi al Delle Alpi: quest'anno l'esaurito si è raggiunto solo per la partita col Real
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