«No al licenziamento» e s'incatenano nella fossa
Il Tribunale La clamorosa protesta è costata ai protagonisti una denuncia per interruzione di pubblico servizio «No al licenziamento» e s'incatenano nella fossa Al Monumentale, bloccati i funerali Cinque funerali non hanno potuto svolgersi ieri mattina al Cimitero Monumentale perchè alcuni dipendenti di una ditta privata si erano incatenati per protesta dentro le fosse. Il primo defunto, giunto alle 8,40, è rimasto sin oltre le 13 sul carro funebre fermo sul piazzale. Per gli altri l'attesa, sempre sotto il sole, è variata da 2 a 3 ore. Solo dopo le 13 le inumazioni sono riprese. Nelle intenzioni dei lavoratori doveva essere una protesta sindacale contro il pericolo di licenziamento loro e di una settantina di altri compagni. Ne è risultato invece il reato di interruzione di pubblico servizio e la violazione del decreto prefettizio di precettazione. Alla base della vertenza c'è l'appalto per i lavori e pulizie dei cimiteri cittadini che scade il 30 giugno. Da oltre 20 anni è stato della Ilat srl, (Manutenzione Ornamentazione Cimiteri). «Nel complesso abbiamo circa 75 dipendenti fissi per l'espletamento dei servizi e, durante il periodo che va da aprile a novembre, utilizziamo altri 70 avventizi» spiega il presidente, Mario Cavagnero. «In previsione della scadenza e nel rispetto degli accordi abbiamo inviato un preavviso di licenziamento ai dipendenti» La lettera ha alimentato i timori che già avevano i lavoratori. «Un tempo l'appalto era unico ed economicamente vantagioso - dicono -. Adesso l'Amministrazione comunale ha scorporato molti lavori, dalle opere di pulizia e spazzamento che andranno alle cooperative sociali al trasporto dei rifiuti ed alle esumazioni. Temiamo che l'Ilat non riesca a partecipare all'appalto e ci lascino in mezzo alla strada». L'assessore comunale Carlo Baffert la vede in modo diverso. «C'è stata senza dubbio una forzatura della situazione interviene -. Nessuno vieta di partecipare nelle varie parti dell'appalto. Comunque, anche alla luce dell'ultimo incontro di lunedì sera, non ci aspettavamo una svolta così spiacevole». Al Cimitero Monumentale si è andati oltre la protesta sindacale. Le prime avvisaglie risalgono alla settimana scorsa quando sono stati proclamati due giorni di sciopero. Sabato i lavoratori hanno ribadito l'astensione dall'attività. La decisione aveva costretto il prefetto, Vittorio Stelo a firmare i! decreto di precettazione. «Sino all'ultimo - confessano in corso Novara - abbiamo sperato in una dimostrazione di buonsenso. Invece tutto è stato vano». Alle 8 di ieri quattro dei circa 70 dipendenti della Ilat si sono calati nelle fosse scavate nel campo «Prima adulti». Nel programma c'erano i funerali di: Daniele Storto; Irene Serra; Domenica Cossa; Regina Ferrari e Andrea Pavanelli. Le inumazioni hanno dovuto attendere. Le bare sono rimaste sui furgoni tra lo sgomento dei parenti addolorati. Sono dovuti intervenire due pattuglie dei carabinieri e gli uomini della Digos per tenere sotto controllo la situazione. Solo dopo un incontro in Prefettura è tornato il buonsenso. Adriano Provera Due degli operai che si sono incatenati nelle fosse del Monumentale
Persone citate: Adriano Provera, Andrea Pavanelli, Carlo Baffert, Cossa, Daniele Storto, Irene Serra, Mario Cavagnero, Regina Ferrari, Vittorio Stelo
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