COSÌ SI SCATENA LA TEMPESTA

COSÌ SI SCATENA LA TEMPESTA COSÌ SI SCATENA LA TEMPESTA Dal nuovo diario: un bambino nel frigo il cane nel forno, la zia svenuta i 25 gennaio ERI pomeriggio avrei voluto uscire con gli amici del cortile a far graffiti sui muri e invece nulla di tutto questo. La solita condanna: tre ore di televisione a guardar cartoni. Capirai bene, caro giornalino, che non potevo star lì a subire senza far niente e allora senti che mi sono inventato. In salotto c'erano i Benvenuti, fra i più cari amici dei miei genitori, e con loro quel pidocchietto del nipotino, un certo Peppe Fagiolino, che si devono sempre portare dietro poiché i genitori non se ne occupano e lo scaricano su di loro. Ah!, dimenti¬ cavo, c'era anche un polveroso cagnetto pechinese malato di una ributtante forma di asma rumorosa e bavosa. La bella idea era questa: attirare il marmocchio in cucina, cospargerlo di conserva di pomodoro, prendere un coltellaccio e far finta di ucciderlo come fanno sempre nei film alla tv. Lui avrebbe urlato, i miei genitori sarebbero accorsi e mi avrebbero trovato con il coltellaccio in mano, spa ventandosi a morte. Io avrei detto che volevo fare quello che vedo sempre fare in televisione e loro avrebbero finalmente capito che ai bambini la televisione fa male. Ma le cose, per un bambino sfor¬ tunato come me, non vanno mai come uno le pensa. Mi mettono seduto in poltrona e accendono la tele. Il caso ha voluto che, invece dei soliti noiosi cartoni, ieri cominciasse una nuova serie del mio personaggio giapponese preferito: Cutter Boy! Non puoi sapere la mia gioia. In un attimo il mio progetto fu dimenticato e mi concentrai sull'avventura. Fu sul più bello che quel moccioso si presentò camminando a quattro zampe, pretendendo di arrampicarsi sullo schermo, anzi, di entrarci dentro. (...) Lo afferrai per i polpacci e, portandolo come si porta un pollo, raggiunsi la cucina. Naturalmente il cagnetto continuava a seguirci abbaiando a squarciagola. Nel poco tempo che avevo a disposizione, un solo luogo si dimostrava adatto alla soluzione del caso: il frigorifero! Infatti, essendo sempre vuoto, poteva benissimo contenere i due scocciatori. Lo aprii ma proprio questa volta traboccava di cibi. Il bambino ci stava a stento mentre il peloso cagnolino, per quanto lo spingessi, restava fuori col sedere. Per questo fui costretto a ripiegare sul freezer che stava sopra. Un cane con tutto quel pelo avrebbe ben sopportato il gelo dell'Artico. Poi, durante la pubblicità, li avrei fatti riscaldare. Destino volle che quel bel cartone venisse trasmesso dalla televisione pubblica, quindi senza pubblicità. Per di più la bellezza di quell'avventura mi rapì completamente tanto che il tremendo frastuono proveniente dalla cucina mi risvegliò come da un sogno. Mi precipitai a vedere. Era passata un'oretta circa. Peppe era riuscito a venir fuori e giaceva riverso sul pavimento, in mezzo al pollo e alle verdure. Il vaso della conserva era caduto inondandolo di rosso pomodoro e facendo ancor più risaltare il pallore mortale del suo faccino. Madonna mia! Quel bambino sembrava veramente morto, e così sembrò anche ai miei genitori, sopraggiunti nel frattempo insieme agli zii e alla nonna di Peppe. Proprio quest'ultima, per lo spavento, crollò come un sacco di patate e diede una gran zuccata per terra. Salviamo almeno il cane, mi dissi, spalancando il freezer. Quando lo tirai fuori esplose l'urlo della zia. I peli di quel cane erano diventati gli ornamenti appuntiti di un terribile drago, la coda una spada dritta! Entrò per ultima mia sorella Caterina che, guardandomi e scambiando la coda del cane per una sega, gridò: «Mio Dio, Luigino ha ucciso Peppe con una sega!». Chi si buttò sul bambino tremante, chi sulla nonna addormentata, nessuno pensò al cagnolino che io, nella speranza di salvarlo, infilai in extremis dentro al forno. Ma a quel punto fui costretto a fuggire dalla finestra perché papà, gridando che questa volta mi avrebbero ammazzato, stava per acciuffarmi. Mi nascosi nella cuccia del nostro buon cagnone Wolf dove nessuno di certo mi avrebbe cercato. Luigino Stoppini

Persone citate: Benvenuti, Peppe Fagiolino

Luoghi citati: Artico