Sono tutti diplomatici, tra Russia e Gran Bretagna un improvviso clima da guerra fredda Mosca andata e ritorno per l'agente 007 di Anna Zafesova

Sono tutti diplomatici, tra Russia e Gran Bretagna un improvviso clima da guerra fredda Sono tutti diplomatici, tra Russia e Gran Bretagna un improvviso clima da guerra fredda Mosco, andata e ritorno per l'agente 007 Espulsi come spie 9 inglesi, si attende la rappresaglia MOSCA NOSTRO SERVIZIO Solo pochi mesi fa James Bond, l'agente con licenza di uccidere di Sua Maestà, era finalmente sbarcato sui teleschermi russi, dopo che per più di trent'anni era stato bollato dalla propaganda sovietica come simbolo dei «nemici imperialisti». Pareva ormai finita e ai veterani della «guerra invisibile» tra l'MI5 inglese e l'ex Kgb non rimaneva che rievocare, sospirando, le glorie passate. Ma gli 007 inglesi sono tornati, e Mosca e Londra sembrano far rivivere i bei tempi andati, lanciandosi accuse reciproche nel più grosso scandalo di spie del dopo guerra fredda. Nove diplomatici inglesi - veri o presunti stanno già facendo le valigie per lasciare la capi¬ tale russa. Ieri Mosca li ha accusati di svolgere sotto la copertura dell'immunità diplomatica missioni di spionaggio e li ha dichiarati «personae non gratae». E a Londra si stanno già esaminando le liste della «residenza» dei servizi segreti di Mosca per decidere l'esplusione degli agenti dell'Svr (servizio di spionaggio estero russo). Lo scandalo è scoppiato lunedì, quando l'Fsb (il controspionaggio, nuovo nome del Kgb) ha rivelato di aver arrestato ad aprile un russo che lavorava per i servizi segreti di Sua Maestà. L'uomo - il suo nome viene per ora tenuto segreto, si sa solo che è «abbastanza giovane» - era stato colto in flagrante mentre passava ai suoi superiori britannici informazioni di carattere «politico e militare». Rinchiuso nel carcere del Kgb a Lefortovo, non ha esitato a raccontare tutto: nomi, cognomi e indirizzi. E così ieri l'ambasciatore del Regno Unito a Mosca, sir Andrew Wood, si è visto recapitare una lista di nove nomi di suoi diplomatici da spedire subito a casa. Il Foreign Office ha replicato che si tratta di accuse infondate. Ma i russi sembrano sicuri e, per evitare equivoci, hanno accluso alla lista degli espulsi un resoconto dettagliato delle loro azioni poco «diplomatiche». Londra minaccia comunque di rispondere in modo «significativo» se l'espulsione avrà luogo. Occhio per occhio, dente per dente: non è la prima volta che questo principio viene applicato nella guerra di spie tra gli inglesi e i russi. L'ultimo scambio risale al 1989, un'altra epoca, l'Urss ancora in piedi e il Kgb nel pieno della sua potenza: 11 giornalisti e diplomatici inglesi sbattuti fuori da Mosca in risposta all'espulsio¬ ne da Londra di altrettanti agenti sovietici. Ma nel va e vieni di diplomatici, giornalisti, spie vere oppure espulsi semplicemente per fare numero, le «vittime» di questa guerra antica tra Mosca e Londra si contano a centinaia. Nel 1971 l'MI5, preoccupato per le attività poco ciliare di ben 440 sovietici residenti in Inghilterra, ha chiesto spiegazioni. Il Cremlino si è chiuso in un gelido silenzio e Londra ha risposto dichiarando «personae non gratae» 105 diplomatici in odore di spionaggio. E' un confronto che ha fatto storia, prodotto migliaia di pagine e film, quello tra i servizi segreti di Sua Maestà e il Kgb. Il nemico numero uno erano sempre gli Stati Uniti, ma gli episodi più spettacolari, clamorosi e avvincenti della guerra delle spie tra i due blocchi hanno per protagonisti proprio gli inglesi. A cominciare dai leggendari «cinque di Cambridge» guidati da Kim Philby, considerato ancora la più grande talpa di tutti i tempi. Alto funzionario dell'MI5, in realtà aveva lavorato per più di vent'anni per il Cremlino. Gli inglesi si vendicarono solo negli Anni '80 assoldando Oleg Gordievskij, che per un decennio passò a Londra tutti i codici e i nomi degli agenti russi in nome della «lotta al comunismo». Ora i tempi sono cambiati e i portavoce del controspionaggio russo dicono sprezzanti che l'agente arrestato un mese fa «lo faceva per soldi». Ieri il giovane - che lavorava in un imprecisato ente statale - è stato formalmente accusato di «tradimento della patria» e rischia la fucilazione. Anna Zafesova

Persone citate: Andrew Wood, James Bond, Kim Philby, Mosco, Oleg Gordievskij