La Stampa - Consultazione Archivio

Agricoltura e servizi sociali in crescita Agricoltura e servizi sociali in crescita Aumenta il fatturato della Confcooperative Stipulati contratti con enti pubblici Il presidente Taricco: soci più numerosi Oltre quattromila miliardi e mezzo di fatturato, 124 mila soci, 847 aziende. Sono i dati della Confcooperative che in questa settimana affronta due importanti appuntamenti: un convegno sul ruolo delle cooperative sociali per il lavoro e i servizi alla persona giovedì con la partecipazione di don Luigi Ciotti e Furio Colombo e l'assemblea della Federsolidarietà venerdì che eleggerà gli organi direttivi. Le cooperative cosiddette «bianche» in Piemonte rivestono un ruolo di primaria importanza. Il settore agricoltura e credito produce un fatturato di quasi tremila miliardi (basti pensare all'Abit, all'Asprocrane, all'Asprolat), ma anche altri settori raggiungono cifre non indifferenti, come quello dei dettaglianti (basti pensare al marchio Crai). Inoltre, negli ultimi anni, la Confcooperative è stata molto attiva nel campo dei servizi sociali. Spiega il presidente Mino Taricco, recentemente riconfermato alla guida dell'associazione: «Lo strumento cooperativo si è dimostrato in grado di valorizzare le risorse umane e di creare lavoro ed occupazione in armonia con le esigenze del territorio. In questi ultimi anni la Confcooperative piemontese è cresciuta come numero di soci e come volume d'affari, ma soprattutto sono cresciute le nostre cooperative, in termini di efficienza e di capacità di risposta ai problemi dei soci e delle comunità in cui operano». Un esempio? Taricco spiega che negli ultimi tre anni le cooperative bianche hanno stipulato contratti di collaborazione con gli enti pubblici per circa 20 miliardi. Di che si tratta? «Di servizi alla comunità - spiega Taricco -. I nostri soci si occupano della manutenzione delle aree verdi. Ma le nostre cooperative si muovono anche in altre direzioni, quella ad esempio del mondo del lavoro. Negli ultimi sei anni si sono costituite cooperative di ex-dipendenti che hanno rilevato e stanno gestendo le ditte in crisi da cui dipendevano. In sei anni abbiamo salvato seimila posti di lavoro», le. bac]