Omaggio dello storico ristorante a piazza Carignano recuperata all'antico splendore Il dehors del Cambio 23 anni dopo di Edoardo Ballone

Omaggio dello storico ristorante a piazza Carignano recuperata all'antico splendore Omaggio dello storico ristorante a piazza Carignano recuperata all'antico splendore Il dehors del Cambio, 23 anni dopo Chiuso dal 1973, sarà riaperto il primo giugno NOVITÀ' IN CENTRO ALLA vigilia della Festa della Repubblica il più famoso ristorante torinese «Del Cambio», ottocentesco elegante ritrovo della monarchia sabauda, inaugurerà il dehors, tradizionale piacevolezza dei buongustai d'estate «cancellata» nel 1973 per motivi ambientali e politici. Così, quasi per uno scherzo del destino, la civettuola terrazza sul selciato di piazza Carignano, a tu per tu con il noto teatro, sarà allestita proprio il primo giugno. E' un gradito ritorno per i torinesi. «Fu deciso di abolire il dehors fa notare Bruno Casetta, giovane direttore del Cambio - perché all'epoca la piazza era diventata una specie di garage sotto le stelle, lo smog rovinava l'aria e poi la "contestazione" sociale di alcuni gruppi aveva cominciato a impensierire i clienti che talvolta erano bersaglio di antipatici "lanci" di oggetti o di scherni gratuiti». Oggi, piazza Carignano s'è rifatta il trucco ed è tornata splendente. Proprio come una signora d'alta classe che non teme lo scorrere dei lustri. E, inoltre, una vasta area della «bomboniera» s'è trasformata in tranquilla isola pedonale. La squadra dell'architetto Giorgio Rosental che ha disegnato il nuovo dehors è soddisfatta. Il recupero sarà «filologico». Come dire che una parete di piante coprirà l'antica cancellata in ferro battuto mentre dai muri scenderà, per fare ombra, un'ampia tenda «a pantalera». Anche le parole, come l'atmosfera, ci parlano di Ottocento. E i camerieri, a mezzogiorno («per un pranzo leggero» specifica Casetta) saranno protetti dal tablier che è grembiule di nazionalità francese (tipo «Chez Maxim's» tanto per intenderci) e alla sera indosseranno il frac. Le portate ai tavoli saranno coadiuvate dalla «voiture» che è il carrello coperto contenente carni arrostite o bollite e le verdure: roba da intenditori e che ha fatto impazzire di gioia gourmands tipo il caricaturista Daumier e Honoré de Balzac. Il dehors del Cambio, inoltre, sarà illuminato da tre lanterne ottocentesche, le stesse che hanno permesso a generazioni di ghiottoni di gustare alla sera le specialità della casa: agnolotti al sugo d'arrosto, i fiori di zucca farciti con crema di tartufi e il mitico tulipano di frutta fresca ingentilita da zabajone. Piccoli grandi piaceri proposti dallo chef Maionchi che si protrarranno sino a tarda ora: sì, perché è intenzione del blasonato ristorante fare le ore piccole con chi esce dai teatri. «Che bella questa notizia - dice Bruno Gambarotta esultante - io ricordo il dehors del Cambio e in particolare mi colpiva quando tornavo nella mia casa torinese, reduce dagli impegni romani. Un locale e un terrazzino così se li sognano a Roma. Speriamo però che il sindaco non faccia più passare i tram dalla piazza. Sennò si rischia di creare uno scenario come nel film "Roma" di Fellini: ricordi? in una strada capitolina la gente s'abboffava all'aperto di fettuccine o a pochi metri, quasi sui loro piedi, sferragliava un vecchio tram...». Malìa del Cambio anche per lo scrittore Franco Lucentini, romano di nascita, torinese d'ado¬ zione: «Il ritorno del dehors mi sorprende, anzi mi affascina. Proprio perché il Cambio è uno di quei posti immutabili negli anni e nel fascino». Signori bon vivants, il pranzo è servito. Edoardo Ballone Così si è presentato per molti decenni, prima del 1973, il dehors del «Cambio» E così diventerà secondo il progetto realizzato dallo studio Rosental

Persone citate: Balzac, Bruno Casetta, Bruno Gambarotta, Daumier, Fellini, Franco Lucentini, Giorgio Rosental, Maionchi, Rosental

Luoghi citati: Roma