Gassman nella notte: eppure i pubblicitari vogliono la qualità di Alessandra Comazzi

Gassman nella notte: eppure i pubblicitari vogliono la qualità TIVÙ'& TIVÙ' Gassman nella notte: eppure i pubblicitari vogliono la qualità Ecosì hanno trovato una collocazione per il programma di Gassman e del Videosapere «Cammin leggendo»: mezzanotte e mezzo, su Raiuno. La prima puntata, dedicata a Genova, è andata in onda ieri sera. Hanno osato, complimenti, fino a poco tempo fa non si sapeva nemmeno se il programma sarebbe stato trasmesso. A mezzanotte e mezzo, dunque. E' una scelta che non si spiega nemmeno con la legge dell'ascolto: se a un attore come Gassman fosse stata fatta la centesima parte della pubblicità di cui beneficiò il maresciallo RoccaProietti, avrebbe ottenuto anche quello. «Cammin leggendo» è un viaggio attraverso le città d'Italia: Gassman va alla loro scoperta, visitando luoghi conosciuti e sconosciuti, leggendo i poeti del posto e sentendo personaggi rappresentativi, ufficiali oppure no, cercando di far capire, di intuire le caratteristiche degli abitanti. Si comincia da Genova, che è la sua città, affrontata con affetto e un po' di nostalgia. Nonostante nejli ultimi tempi non sia state bene, Gassman è anche energico, e ha realizzato un tipo di televisione colta eppure popolare, vitale e non crepuscolare. Ma perché lavorare al programma, se poi doveva essere nascosto a quell'ora? Per fare un favore a Gassman, per rendergli meno penosa la malattia? Una tele-terapia? Forse, spaventato dalle sue letture dantesche, il palinsesto lo punisce. I suoi telespettatori si sentiranno come carbonari, sarà una congrega quasi segreta quella che si formerà davanti al piccolo schermo. Ma si formerà ugualmente: diceva ieri Gianni Mina a «Telesogni» di Raitre (argomento principe, l'audience), che le sue «Storie», mandate in onda sempre nottetempo, su Raidue, raccolgono un'accolita di fedelissimi, e uno share (percentuale d'ascolto) del 10 per cento. Gli ospiti, poi, da Scorsese a Bertolucci a Suso Cecchi d'Amico a Naomi Campbell, incuranti dello share, accettano di partecipare alla trasmissione, proprio perché va in onda a quell'ora. Un'osservazione molto interessante è venuta da Walter Pancini, direttore generale dell'Auditel: e sarebbe che «i pubblicitari sono molto meno beceri di quello che si crede. Se vengono messi di fronte a una tv di qualità, vanno a cercarsi il pubblico giusto, perché c'è il prodotto che ha bisogno di una grandissima platea, e quello che ha bisogno di livelli più alti. Se si imparasse a leggere l'Auditel, questa non sarebbe più un rullo compressore, ma potrebbe portare molti elementi di qualità». Questa dunque è una prospettiva eccentrica: che i veri signori del video fossero i pubblicitari, lo sapevamo già, ma che in fondo siano loro a non trovare spazi per la qualità, questo era un elemento edificante e un po' da libro «Cuore», sottovalutato. Nel caso di Gassman, vorrebbe quindi dire che Videosapere non ha videosaputo vendere bene il prodotto. Allora ci ha pensato lui, andando a «Italia sera», a «Domenica in», a «Tappeto volante», in tutti i templi dell'autopromozione. Con la poesia non si mangia Alessandra Comazzi

Luoghi citati: Genova, Italia