Uomo di fiducia di papa Giovanni Morto Suenens primate «rosso»

Uomo di fiducia di papa Giovanni Uomo di fiducia di papa Giovanni Morto Suenens primate «rosso» ~~7~~] BRUXELLES 1 94 anni era ormai il pali tri arca dei cardinali. Con ri Leo Jozef Suenens, arcive* *l scovo a riposo di Bruxelles, scompare ormai l'ultimo dei grandi personaggi del Concino Vaticano E, che egli ha diretto come uno dei quattro moderatori. Giovanni XXm lo aveva inviato alle Nazioni Unite a leggervi l'enciclica Pacem in terris. Alla morte di papa Roncalli, era stato lui a pronunciare l'elogio funebre sulla sua bara. Montini, appena eletto, aveva voluto che il cardinale belga si affacciasse con lui alla finestra dello studio privato, prima della benedizione alla folla riunita in piazza San Pietro. Ci fu allora chi interpretò quel gesto di amicizia come il preannuncio della chiamata di Suenens a Roma a coprire la carica di Segretario di Stato vaticano. Non avvenne nulla. Montini riavviò il Concilio interrotto alla morte di papa Giovanni, e il cardinale belga riprese una specie di suo ruolo di capo della corrente progressista dentro la Chiesa e dentro le assise conciliari. Fu lui a chiedere che le donne avessero accesso al Vaticano n e maggiore considerazione nella Chiesa. «Nella nostra epoca», disse, «in cui la donna va fino sulla Luna, è indispensabile farle avere nella Chiesa un ruolo più importante». Fu lui, appoggiato dai teologi della sua Università cattolica di Lovanio, a tentare una modifica sull'atteggiamento della morale cattolica a riguardo della contraccezione. «Non facciamo della pillola un secondo affare Galileo», aveva implorato in Concilio il cardinale. Fu probabilmente a quel punto, con l'irrigidimento invece di papa Montini, culminato con l'enciclica Humanae vitae, che la figura di Suenens corninciò ad avere un de¬ ll Cardinale Leo ozef Suenens clino fino alla rinuncia alla diocesi di Bruxelles. Suenens aveva partecipato a tre conclavi. Grande elettore di Paolo VI, e forse poi un po' deluso, ha visto passare in un mese la figura di papa Luciani e poi salire alla Cattedra di Pietro un Papa polacco. Aveva confidato, allora, come era avvenuta in conclave la decisione di eleggere Wojtyla. «Abbiamo sentito», disse, «la responsabilità di offrire al mondo l'immagine di un Papa con uno stile nuovo». In un Belgio di cattolici inquieti, confinante con un Paese, l'Olanda, di cattolici contestatari, Suenens si era, quindi, dato a coltivare un suo campo ecclesiale di grande fervore spirituale, diventando l'animatore e il protettore di quel movimento carismatico catto| lieo, vicino ai pen- ^. ■: tecostali prote- ì stanti, talvolta vi¬ sto con una punta di sospetto anche dentro la Chiesa, il quale imposta la vita cristiana su un influsso diretto dello Spirito Santo e svolge le cerimonie liturgiche in un'atmosfera di preghiera entusiasta, di rapimento estatico, di alleluja e di parole in lingue sconosciute. Suenens ha portato queste riunioni carismatiche anche in San Pietro. «La nostra epoca è piena di Spirito», ha detto, «soltanto che noi dobbiamo saperlo attendere e invocare con enorme fiducia». Ormai vegliardo, era sempre in attesa che il vento dello Spirito attraversasse tutto il Popolo di Dio. Un vento che, ai tempi del Concilio, aveva immaginato pieno di rivolgimenti dentro la Chiesa. Forse era un altro vento che aveva prevalso, quello della burocratica conservazione, al quale egli aveva tentato di resistere. Aveva detto un giorno: «Voi non potete governare il vento, ma potete offrirgli il volto». Domenico Del Rio | ^. ■: ì ll Cardinale Leo Jozef Suenens

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Olanda, Roma