La Germania riscopre le classi separate: «Soluzione che aiuta le ragazze a studiare meglio» La scuola fa retromarcia Divisi maschi e femmine di Emanuele Novazio
La Germania riscopre le classi separate: «Soluzione che aiuta le ragazze a studiare meglio» l Annuncio in Usa La Germania riscopre le classi separate: «Soluzione che aiuta le ragazze a studiare meglio» La scuola fa retromarcia Divisi maschi e femmine IL CASO RITORNO AL PASSATO FRA I BANCHI LBONN 0 sperimentano a Berlino, ci provano anche ad Amburgo, a Monaco, a Colonia e un po' dovunque nel Paese: con la benedizione di pedagoghi, politici e insegnanti - ma fra polemiche che hanno cominciato ad infiammarsi - la scuola tedesca sta riscoprendo i vantaggi e le convenienze educative delle classi divise: i maschi da una parte e le femmine dall'altra. Mentre si fanno i primi conti sulla diffusione di un fenomeno forse destinato a rivoluzionare l'insegnamento secondario, le statistiche confermano: divisi si studia meglio, e ad averne i maggiori benefici sono proprio le ragazze, nel nome delle quali l'introduzione delle classi miste fu salutata come «una svolta egualitaria», trent'anni fa. Conferma allo «Spiegel» una esperta di problemi educativi, Lore Hoffmann, dell'Istituto di pedagogia e scienze naturali di Kiel: la tendenza a «separare le femmine» aiuta le ragazze in settori tradizionalmente «in mano ai maschi», dall'informatica alla chimica. Una ricerca dello stesso Istituto mostra che l'impegno in queste materie - e dunque il rendimento e la facilità di apprendimento - è considerevolmente aumentato fra le studentesse del campione, una volta separate dai compagni. Finché erano insieme ai maschi, al contrario, il loro interesse era rivolto soprattutto alla letteratura, alle lingue e all'arte. Alla stessa conclusio ne è arrivato un gruppo di ricerca dell'Istituto «Max Planck» di Berlino: nelle classi miste, le ragazze perdono in fretta curiosità e interesse per le materie scientifiche; e con la stessa rapidità, diminuisce la fiducia nelle proprie capacità intellettuali e nelle possibilità di apprendimento. Le studentesse «si fanno scoraggiare» dall'aggressività e dall'autoconsapevolezza dei ragazzi, riassume il rapporto; «si fanno intimorire» dalla scansione di luoghi comuni nei confronti di loro presunte «debolezze intellettuali». Col risultato di alimentare un circolo vizioso che spesso non si riesce più a spezzare: scarsa considerazione, minore atten zione, risultati scadenti, considerazione ancora più scarsa e così via. «Educazione separata» come opportunità soprattutto al femminile, sembra conferma re un'altra indagine riferita dal quotidiano «Spiegel»: nelle classi miste i ragazzi sono in terpellati dagli insegnanti, dunque stimolati intellettual mente, con una frequenza doppia rispetto alle compa gne; molto più spesso di loro inoltre, vengono lodati o biasi mati - ed è un ulteriore segno di considerazione e di atten zione - mentre le ragazze sono interrotte più di frequente dagli insegnanti e dai compa gni. Nel giudizio generale, infi ne, i maschi con buoni voti so no definiti d'abitudine «intel ligenti» e «maturi», mentre delle studentesse migliori si preferisce dire che sono «dili genti» e «ordinate». Senza con tare i danni che la coeducazio ne sembra aver provocato alla convivenza amichevole, e pa cifica, fra studenti di sesso op posto. Nelle classi miste, la violenza e l'aggressività dei maschi - in allarmante aumento - si sfoga di preferenza sulle femmine. Quella che per decenni è parsa la conclusione logica e obbligata di una battaglia secolare era - dunque - soltanto un'illusione, o peggio ancora un pericoloso errore? Ha ragione chi ha osteggiato con durezza la «parità di scuola», considerando le ragazze idonee soltanto ad occuparsi di «bambini, cucina e chiesa», le perfide «tre K» (per «Kinder», «Kueche» e «Kirche») de¬ testate e maledette dai movimenti femministi? Una risposta certa non c'è ancora, ma il fronte politico è diviso: fra chi, come il ministro della Cultura del Baden Wuertemberg, Annette Schavan, invoca classi separate, e chi - come il presidente dello Schleswig-Holstein, Heide Simonis - intende conservare il sistema attuale con qualche correzione: lezioni divise soltanto in occasione di specifiche materie, per stimolare le naturali divergenze di maschi e femmine. Emanuele Novazio «Le studentesse da sole dimostrano più interesse e maggiore fiducia nei propri mezzi» In numerosi istituti scolastici si sta sperimentando il ritorno a classi separate per maschi e femmine
Persone citate: Heide Simonis, Hoffmann, Holstein, Kinder, Schavan
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