A Taranto Seviziati altri disabili di T. A.

A Taranto A Taranto Seviziati altri disabili TARANTO. Il seviziatore si nasconde tra i dipendenti del Centro di riabilitazione. E' improbabile che, per strappare le unghie delle mani e dei piedi a tre handicappati con un inspiegabile sadismo, un altro disabile abbia potuto usare con precisione quasi chirurgica le pinze. E' impossibile che, con lucida premeditazione, potesse scegliere come vittime proprio quelli ammalati incapaci di difendersi e di urlare. E' invece assai probabile che i casi non siano soltanto tre. Altre torture ai danni di handicappati potrebbero essere passate sotto silenzio. Ammettendo che «elementi fanno pensare ad altri episodi di violenza», Nicolangelo Ghizzardi, il magistrato che coordina l'inchiesta, alimenta il mistero sull'Osmairm, l'Istituto di riabilitazione, con 240 posti-letto, 18 mila mq, due grandi padiglioni (e 25 miliardi l'anno di finanziamento del Servizio sanitario nazionale), in cui, a Laterza, all'alba del 1° maggio, qualcuno ha torturato tre pazienti di 26, 24 e 16 anni: i primi due affetti da tetraparesi spastica e insufficienza mentale, il terzo da tetraplegia da trauma cranico. Inchiodati a letto, non hanno potuto neppure fiatare. Tre assistenti socio-sanitarie sono state denunciate per abbandono d'incapace: al secondo piano dell'istituto, circondato da vigilanti e inaccessibile agli estranei, avrebbero dovuto controllare tutte le stanze prima che 0 medico di guardia, Antonio Paciulli, entrasse nella camera dei tre handicappati accorgendosi delle lenzuola insanguinate. L'episodio si è scoperto così. Una telefonata ai carabinieri ed è scattata l'inchiesta. Maria Romanelli, Maria Montrone e Annamaria Cassano, di 46, 57 e 47 anni, sono le prime dipendenti a pagare. Ma il caso appare tutt'altro che chiuso. [t. a.]

Persone citate: Annamaria Cassano, Antonio Paciulli, Ghizzardi, Maria Montrone, Maria Romanelli

Luoghi citati: Taranto