E Cirino applaude di Massimo Giannini

E Cirino applaude E Cirino applaude «Qui nessuno ha capito la sua grande idea... » ROMA. «Bravo, Greco mi è piaciuto, ha fatto un discoreo serio, dopo mesi e mesi che si sentono solo chiacchiere». Ma come? Uno dei pm di Mani Pulite più «tosti» spara a zero contro la corruzione, all'ossa le ipotesi di amnistia per i reati contro la pubblica amministrazione, e «o' ministro» gli batte le mani?. Ebbene sì. Paolo Cirino Pomicino ieri a Roma ha applaudito il «nemico» magistrato. «Ma sì - dice - io con i giudici di Milano ho sempre avuto un buon rapporto sul piano personale. Anche con Di Pietro. Tonino è una persona intelligente e anche simpatica...». Ma sì, proprio quel Tonino con il quale, due anni fa, ingaggiò in udienza persino qualche gustoso duetto. Di Pietro che lo incalzava su quei 5 miliardi che Sama gli portò a casa alle 8 meno dieci del mattino, insieme ad Arturo Ferruzzi e a Luigi Bisignani. «Così presto?», gli chiedeva il pm. E lui, Pomicino, che rispondeva: «Ricevo tanta gente, a quell'ora...». E Di Pietro: «Ci mancherebbe, mica tutti quelli che vengono a casa sua devono pagare, no?». Vecchie storie, dice oggi Pomicino che aggiunge: «Lo ripeto, oggi Greco ha aperto un dibattito importante...». Ma come, Pomicino, il pm milanese dice che l'amnistia per gli indagati è un pericolo e lei è d'accordo con lui? «Ma no, guardi che i giornalisti delle agenzie di stampa che erano presenti al dibattito hanno capito male. Greco ha rivendicato il ruolo essenziale di Mani Pulite nella storia del nostro Paese di questi ultimi anni, ma non ha certo bocciato alla radice l'amnistia..». Ma se ha detto che la soluzione politica di cui si parla non è una bella cosa! «No, ha detto che l'ipotesi dell'amnistia va presa in considerazione nel quadro di una soluzione complessiva del problema dei costi della politica, che è ben altra cosa..». In che senso? «Nel senso che questo è il vero nodo irrisolto, nell'Italia del prima e del dopo-Tangentopoli: il nodo del costo della politica e della disciplina del lobbismo. Nessuno, nemmeno uno straccio di politico he avuto l'ino ad oggi il coraggio di affrontarlo e tentare di scioglierlo, questo nodo». Quindi secondo lei Greco è favorevole all'ipotesi di amnistia? «Questo ho capito: che l'amnistia è un'ipotesi percorribile, se insieme si rivedono le norme sul finanziamento della politica, la disciplina dei controlli sulla Borsa e sulle banche. Tutto il resto e folklore...». Greco ha detto anche che in Italia, dopo Mani Pulite, la corruzione c'è ancora. Lei che ne dice? «Non dico nulla, non ne so nulla, non e a me che dovete rivolgere una domanda del genere. Se Greco l'ha detto avrà i suoi buoni motivi...». Ma insomma, lei non crede che l'opinione pubblica potrebbe reagire male? «Le posizioni giacobine, su questo tema, non aiutano. E mi pare che Greco, oggi, non ne abbia avute...». Ma lei perchè era li, alla presentazione del libro, insieme a tanti inquisiti eccellenti? «E chi erano? Io non li ho visti. Comunque mi aveva invitato il giornalista che ha scritto il libro, e ci sono andato. Che c'è di male?». Niente, ma faceva effetto, vedervi di nuovo di fronte, l'inquisito e il pubblico ministero. Nemmeno im po' di imbarazzo? «No, e perchè mai? Io conosco gli errori dei giudici di Milano, loro conoscono i miei...». Massimo Giannini

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