La protesta durante la commemorazione del terremoto in Friuli. La replica: un atto di maleducazione privata Trieste contestata la Pivetti

La protesta durante la commemorazione del terremoto in Friuli. La replica: un atto di maleducazione privata La protesta durante la commemorazione del terremoto in Friuli. La replica: un atto di maleducazione privata Trieste, contestata la Pivelli Polo e Prc lasciano l'aula del Consiglio TRIESTE. Irene Pivetti è stata duramente contestata ieri dai consiglieri regionali del Polo e di Rifondazione comunista a Trieste, dove ha partecipato alle cerimonie commemorative dei 20 anni dal terremoto del Friuli. La miccia della protesta - sfociata nell'abbandono dell'aula da parte dei dissenzienti - è contenuta nell'invito ad una separazione pacifica del Nord Italia lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Camera, ieri alla sua ultima uscita in veste istituzionale. La Pivetti si apprestava a pronunciare il discorso commemorativo dei vent'anni dal terremoto che causò 989 vittime, quando l'europarlamentare di An, Gastone Parigi, l'ha anticipata rivolgendole una dura invettiva prima di abbandonare l'aula in segno di protesta, seguito dai rappresentanti del centro-destra. «A Trieste, per l'Unità d'Italia, sono morti in 700 mila - ha detto Parigi -. Lei non può venire qui a predicare il secessionismo. Io non la condivido e me ne vado». Il presidente della Camera ha ignorato la contestazione e nel discorso ufficiale si è soffermata esclusivamente sull'esempio della ricostruzione dato dal Friuli al Paese, a riprova che «quando la solidarietà e la responsabilità viaggiano congiunte e sono intelligentemente condotte insieme, portano a grandi risultati». La contestazione, però, aveva lasciato il segno. Mentre il presidente della Camera era ancora al microfono, i consiglieri regionali del Polo diffondevano una nota in cui chiarivano di non essere stati disponibili a rendere omaggio «al presidente della Camera che con la sua presenza e la sua connivenza, sabato scorso, nel Parlamento di Mantova, ha contribuito a conferire un clima di ufficialità e ad avallare le inaccettabili proposte del leader della Lega Nord, Bossi, intesi a promuovere la secessione della Padania dal resto dell'Italia». L'aula del Consiglio regionale, intanto, era rimasta vuota per metà: oltre ai rappresentanti del Polo si erano, infatti, allontanati anche i consiglieri di tre liste minori, Lega Italiana Federalista, Lega Autonomia Friuli e Lista per Trieste. Concluso il discorso ufficiale, avvicinata dai cronisti, il presidente della Camera ha finalmente speso qualche parola sulla contestazione: «L'ho accolta - ha detto - come un atto di maleducazione privata del tutto inadeguata ad una sede istituzionale come questa. Mi riesce molto difficile rilevare atteggiamenti politici là dove si trascende rispetto alla buona educazione». Poi, sul secessionismo, ha ribadito che «è questione estremamente seria, che andrà affrontata ad un tavolo istituzionale e non con pareri volanti e del tutto soggettivi di costituzionalisti, per quanto autorevoli». Pochi minuti ancora e il coordinatore del pds del Friuli Venezia Giulia, Antonio Di Bisceglie, diffondeva una nota per deplorare il comportamento dei rappresentanti della destra accusati di essere ancora una volta «aggressivi, arroganti e protervi. Noi vogliamo unire il Paese rinnovandolo e riformandolo». Poco dopo gli esponenti del centro-destra ridimensionavano la portata della contestazio¬ ne precisando «di aver concordato soltanto un'uscita silenziosa e civile dall'aula». Dal consiglio, però, si era nel frattempo allontanato anche l'esponente di Rifondazione Comunista, Fausto Monfalcon, al grido di «Viva l'Italia». «Ho pensato al comandante Sasso, della Brigata Valnatisone - ha spiegato l'esponente comunista - che, gridando "Viva l'Italia", chiamava a raccolta i suoi partigiani». Michele Meloni «Sul federalismo non mi fido di nessuno: nemmeno di Prodi» Irene Pivetti contestata dal parlamentare di An, Parigi

Persone citate: Antonio Di Bisceglie, Bossi, Irene Pivetti, Lista, Michele Meloni, Pivetti, Sasso