Lippi contro l'Atalanta nasconde mezza squadra, ma gli avversari non creano problemi Juve vittoria col pilota automatico

Lippi contro l'Atalanta nasconde mezza squadra, ma gli avversari non creano problemi Lippi contro l'Atalanta nasconde mezza squadra, ma gli avversari non creano problemi Juve, vittoria col pilota automatico Vivace ripresa e gol di Deschamps TORINO. L'arrivederci a Roma si consuma attraverso un gol che la Juventus cerca a tutti i costi, per regolare l'Atalanta e stuzzicare l'appetito, sotto l'occhio grifagno di un Louis Van Gaal che le brezze europee hanno spinto sin qui nel giorno sbagliato. Lippi gh' nasconde mezza squadra (Peruzzi, Ravanelli, Vialli e, per metà partita, pure Conte e Di Livio), il resto lo fanno gli stimoli, relativi, l'avversario, percorso netto: non un tiro in porta, l'atmosfera da veglia in armi che aleggia sull'arena, non un coro per Vialli, se non una nenia tiepida tiepida (Gianluca resta con noi), e comunque non un canto, un grido, un qualcosa che inchiodi la società. E bravi gh ultra: a biglietto donato non si guarda in bocca. La sfida, quella è una tappa che gli ex campioni d'Italia interpretano con dignitoso piglio. Almeno schierasse in attacco Vieri e Morfeo, l'Atalanta. E invece no. Vieri è ko e Morfeo è seduto in panchina. Pisani, una vera trottola, brucia tutto in cinque minuti, Tovalieri, un soprammobile, fa atto di presenza e basta. E così diventa obiettivamente complicato valutare la consistenza di una difesa che, per fortuna, Lippi non stravolge. Quattro in linea (da destra a sinistra Torricelli, Ferrara, Vierchowod, Pessotto) e via andare: Il primo tempo è squalhduccio, il secondo un po' più mosso e divertente. Di voglia, e di benzina, l'Ata- lanta ne ha ancora meno della Juve, non fosse altro che per la faticaccia di giovedì a Firenze, in Coppa Italia. Da libero, infortunato Monterò, funge Herrera. Valentini e Paganin si alternano su Padovano e Del Piero. A destra, Pavone, catapultato in trincea al posto dell'acciaccato Luppi, sbircia Pessotto. A sinistra, Bonacina si occupa di Lombardo e Pisani disturba capitan Torricelli. A centrocampo, Gallo, Fortunato e Sgrò si scapicollano fra Jugovic (quando arretra), Sousa e Deschamps. La spinta è vibrante in Torricelli, banale in Pessotto. Le geometrie, ridotte all'osso, affiorano allorché si scuote De¬ schamps, mentre Sousa, impacciato, nervoso e soltanto ammonito per una subdola reazione ai danni di Bonacina, tocchetta in sordina. L'attacco è la testardaggine di Padovano, non certo i ghirigori di Del Piero. E le intrusioni di Lombardo, quasi mai producono effetti concreti. Decisive, alla ripresa, la staffetta tra Sousa e Conte e il cambio in corsa Lombardo-Di Livio. Ma soprattutto, un atteggiamento più aggressivo, più spavaldo. L'allenamento, perché di allenamento si tratta, sale così di tono e prende velocità. L'Atalanta, che sta all'Ajax come un topolino a un elefante, viene lavorata ai fianchi, strizzata, schiacciata. Mor¬ feo, subentrato a Tovalieri, si perde nel mucchio. Costretta a inventarsi stimoli e bersagli, la Juve palesa uno smalto atletico al di sopra di ogni sospetto. Non che semini occasioni memorabili, ma la rete che Deschamps raccoglie di testa al 22' è l'epilogo atteso, meritato e benaugurante in calce a una recita onorata, date le circostanze, come meglio non si poteva. Torricelli scivola a sinistra, Pessotto a destra, e non appena Porrini avvicenda l'ex torinista, a poco più di dieci minuti dal termine, ci scappa, anche, un timido abbozzo di difesa a tre. Per gestire il risultato, basta inserire U pilota automatico. Soltanto una volta, su azione Herrera-Pavone-Morfeo, gh avversari si presentano minacciosi a casa Rampulla, ma Ferrara è implacabile, per tempismo e destrezza. La vittoria non aggiunge nulla alla stagione di Madama, e neppure a quella dell'Atalanta. la cui salvezza viene ufficialmente ratificata dall'ennesima caduta del Bari. Il popolo, sparuto, celebra il piccolo evento con sporadiche incursioni di ruspanti sbandieratoli. Viallopoli e bigliettopoli a parte, sedici giorni, non uno di più, non uno di meno, separano la Juventus dalla storia. Roberto Beccanti™ JUVENTUS (44 2) BH ATALANTA (5 3 2) RAMPULLA s.v. FERRON 6.5 TORRICELLI 7 LUPPI s.v. FERRARA 6.5 (22' p.t. PAVONE) 5.5 VIERCHOWOD 6 VALENTINI 5 PESSOTTO 6 (11's.t.ZANCHI) 6 (34's.t. PORRINI) s.v. HERRERA 6 LOMBARDO 5.5 PAGANIN A. 6 (19's.t.DILIVIO) 6 BONACINA 6 PAULO SOUSA 5.5 GALLOF. 6.5 (1's.t.CONTEA.) 6.5 FORTUNATO 5.5 DESCHAMPS 7 SGRO' 5 JUGOVIC 6 TOVALIERI 5 PADOVANO 7 (1's.t. MORFEO) 5.5 DEL PIERO 5.5 PISANI 5.5 All.: L1PPI 6 All.: MONDONICO 6 0 Arbitro: TOMBOUNI 5.5 Reti: s.t: 22' Deschamps. Ammoniti: Paulo Sousa, Pavone, Zanchi, Bonacina. Spettatori: paganti-3.253, incasso 82.056.000, abbonati 35.839, quota abbonati 902.894.621. Padovano in azione: l'attacco juventino ravvivato dai suoi spunti

Luoghi citati: Ferrara, Firenze, Italia, Pavone, Roma, Torino