Colombiana viveva da sola Giallo: una ballerina trovata morta in casa

Giallo: una ballerina trovata morta in casa Colombiana, viveva da sola Giallo: una ballerina trovata morta in casa Avvelenata dal gas: suicida o disgrazia? Era a letto, accanto la foto della figlia Via Negarville, Mirafiori Sud. In questa strada di barriera, in una camera con vista su distese di grigi garage, al quarto piano di un palazzone prefabbricato, sono finiti i sogni di Claudia Maria Diaz Delgado, 31 anni, colombiana di Cali, entreineuse in Italia. Li ha spenti l'ossido di carbonio che si è piano piano sostituito all'ossigeno bruciato dal boiler della cucina, rimasto a «scaldare» per ore l'acqua che usciva da un rubinetto dimenticato semiaperto. Almeno questo è quanto sta scritto sui verbali che i carabinieri di Mirafiori invieranno al magistrato. Ipotesi che l'autopsia potrebbe finire con il confermare, anche se - a stretto rigor di logica - non possono ancora essere escluse altre cause. Come il suicidio, o come un omicidio abilmente mascherato da incidente. Anche perché la ragazza pare volesse tornare a casa, e non tutti potevano essere d'accordo. Chi era Claudia? In quel palazzo nessuno lo sa con precisione. «Era molto bella - raccontano i vicini ma sembrava anche molto triste». Era arrivata lì tre mesi fa, quando l'inquilino Giuseppe Bancale aveva dovuto cambiare casa, «trasferito» al carcere delle Vallette. Il Bancale aveva lasciato le chiavi dell'alloggio (una stanza, il tinello, il bagno: 600 mila lire di affitto al mese) ad un amico e questi le aveva consegnate ad una conoscente, appunto Claudia Diaz, appena arrivata dalla Colombia: «Se vuoi, per qualche tempo puoi stare lì». Claudia, impegnata a fare quadrare difficili bilanci con il suo lavoro nei locali notturni del Cunee- Claudia Maria Diaz Delgado se, aveva accettato. Tutto è filato liscio sino a venerdì notte, anzi era già quasi mattina, quando Claudia è tornata a casa ed ha deciso di fare un bagno. Ha forse aperto l'acqua della vasca, accendendo automaticamente il boiler, e si è gettata sul letto, nuda, con una coperta addosso. Ha letto qualche passo della Bibbia trovata aperta sulla pagina «La eternidad de Dios y la transitoriedad del hombre». Parole che, lette oggi, sanno di triste presagio. Poi s'è addormentata, con accanto la fotografia della figlia, mentre piano piano la fiamma dello scaldabagno spegneva l'ossigeno e la sua vita. L'allarme l'ha dato l'altra sera il titolare di una agenzia artistica, per la quale Claudia lavorava. Ha chiamato Sebastiano Ruiti, il figlio dell'uomo che aveva affidato l'appartamento all'entreineuse, chiedendogli di andare a dare un'occhiata. Il giovane l'ha fatto ieri mattina, trovando la ragazza ancora distesa sul letto, schiuma alla bocca. In quei pochi metri quadrati segnali di una esistenza travagliata dalla nostalgia: le ricevute di numerose rimesse dirette di denaro ad un indirizzo di Cali in Colombia, qualche libro religioso in spagnolo, la fotografia di una bambina di 4 anni, la figlia rimasta in Sud America. Anche la ricevuta dell'anticipo versato ad un'agenzia per un biglietto aereo RomaBogotà: un viaggio che doveva essere il ritorno agli affetti lontani, rimasto soltanto un sogno spezzato. Angelo Conti Claudia Maria Diaz Delgado La ballerina colombiana è stata trovata sul letto coperta da un plaid A fianco aveva una Bibbia aperta su una pagina che parlava della vita e della morte

Persone citate: Angelo Conti Claudia Maria, Claudia Diaz, Claudia Maria Diaz, Claudia Maria Diaz Delgado, Delgado, Sebastiano Ruiti

Luoghi citati: Colombia, Italia, Sud America