Domenica di folla per le «belle» a quattro ruote e delusione per i turisti in centro Musei con le porte sbarrate

Domenica di folla per le «belle» a quattro ruote e delusione per i turisti in centro Domenica di folla per le «belle» a quattro ruote e delusione per i turisti in centro Musei con le porle sbarrate Straordinari festivi bloccati da una circolare L'Armeria Reale e la Galleria Sabauda ieri sono rimaste chiuse al pubblico, suscitando non poche proteste tra i turisti. Motivo? Una circolare che impone l'applicazione rigida del contratto di lavoro e la conseguente riduzione drastica del personale indispensabile per l'apertura delle sale nei giorni festivi. La disponibilità dei volontari questa volta non è servita ad accontentare i visitatori. Entrambi i musei saranno inaccessibili anche domenica 26 maggio, mentre nelle domeniche 12 e 19 la Sabauda sarà visitabile con orario ridotto: dalle 9 alle 14. La situazione dovrebbe cominciare a regolarizzarsi già nel mese di giugno, quando le due collezioni resteranno chiuse per una domenica soltanto. E disagi si sono avuti ieri anche al Museo Egizio, dove quattro sale sono rimaste sbarrate: una per lavori di riammodernamento e le altre per carenza di personale. La domenica «a porte chiuse» è dovuta al fatto che dal 1° maggio il ministero dei Beni Culturali ha imposto il rispetto del contratto senza deroghe. L'accordo prevede infatti che ogni dipendente possa lavorare solo la metà dei giorni festivi presenti in un anno. Finora, invece, l'apertura era stata assicurata grazie ai volontari, disposti ad impegnarsi per un numero superiore di domeniche e festività. «Pensiamo che si tratti di un problema economico - spiegano i lavoratori dei due musei - dal momento che nessuno ha sconfessato la linea dell'ex ministro Ronchey: musei accessibili sempre o almeno il più possibile». Spiegano: «Nel '96 i giorni festivi sono in tutto 62 e con l'applicazione rigida del contratto, nessuno dovrebbe lavorarne più di 31. Insieme con la mai risolta carenza di organico, questo fa sì che non si possa assicurare l'apertura: ci sono colleghi che già adesso hanno esaurito le loro festività. E' un peccato, perché finora eravamo riusciti ad assicurare l'apertura». Ma non tutti la vedono allo stesso modo. «Se solo avessimo avuto sindacati più efficienti, oggi che è giornata festiva avremmo dovuto stare a casa anche noi», dicevano ieri i dipendenti di Palazzo Reale. L'antica dimora dei Savoia era visitabile, ma con le solite limitazioni di pubblico durante le visite guidate, programmate ora per ora Non è tutto. «Purtroppo - spiegavano - noi dipendiamo dalla Soprintendenza per i Beni Ambien tali e Architettonici, mentre i di pendenti dell'Armeria Reale i della Sabauda, che sono con la Soprintendenza ai Beni Artistici Storici, hanno una marcia in più quando si tratta di far valere i diritti». Diritti a parte, sono state davvero molte le proteste e i mugugni dei turisti, costretti ieri a una sorta di giro dell'oca per scoprire quali monumenti fossero accessibili del tutto, solo in parte o sbarrati. E' il caso, quest'ultimo, della Mole AntoneUiana (di proprietà comunale), inagibile per lavori. Varie le reazioni e i suggerimenti degli appassionati d'arte e antichità. Angela Casotto, insegnante elementare di Asti, e il marito Franco Barbero, per esempio, costretti a una visita incompleta dell'Egizio e di altre rassegne cittadine, proponevano queste soluzioni: «Perché lo Stato non dirotta nei musei gli obiettori di coscienza? In alternativa, non si potrebbe tener chiuso due giorni alla settimana, aprendo poi con orario pieno nei giorni festivi, quando c'è maggior afflusso di turisti, come noi in arrivo da altre città?». Il caposervizio del personale del Museo Egizio, Dario Coriglio- ne, osservava: «Qui oggi va ancora bene. E' vero, abbiamo alcune sale non visitabili per lavori in corso o per mancanza di personale. Ma ci sono stati altri periodi in cui le collezioni chiuse erano ancor più numerose». Ancora: «Siamo 50, sembra un numero elevato, ma in realtà sarebbero necessarie almeno altre 15 assunzioni. Tenendo aperto tutto il giorno si deve ripartire il personale su due turni. Nell'immediato confidiamo nella soluzione-tampone dei trimestrali che dovrebbero arrivare quanto prima». Coriglione sa che questo non basta. «Occorre una legge, una volta per tutte. Giustissimo che i musei restino aperti nelle festività, ma occorre pensare anche alle esigenze del personale. Con i doppi turai e l'apertura festiva la nostra pianta organica non è aumentata. E al Museo Egizio sono state anche aperte nuove sale». Ivano Barbiero Chiusi ieri Armeria Reale (foto) e Galleria Sabauda; sopra Dario Coriglione del Museo Egizio

Persone citate: Angela Casotto, Dario Coriglio, Franco Barbero, Ivano Barbiero, Ronchey, Savoia

Luoghi citati: Asti