In Iran si scontrano sullo sport falchi e colombe e per la prima volta una ragazza andrà alle Olimpiadi

In Iran si scontrano sullo sport falchi e colombe e per la prima volta una ragazza andrà alle Olimpiadi In Iran si scontrano sullo sport falchi e colombe e per la prima volta una ragazza andrà alle Olimpiadi Guerra delle atlete per gli ayatollah La figlia di Rafsanjani: le donne devono fare sport TEHERAN. Le donne e lo sport: è polemica in Iran, uno scontro dietro cui si nasconde l'aspra bataglia politica tra moderati e falchi al'interno del regime islamico. Protagonista è Faezeh Hashemi, la figlia del presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani (da poco eletta deputato in Parlamento) che ha risposto ieri polemicamente alle critiche che le erano state rivolte da alcuni ambienti religiosi conservatori. In dichiarazioni pubblicate da diversi giornali, la figlia del Presidente ha detto che «i promotori della ondata puritana nel Paese non pensano a colpire me, ma altri bersagli». L'allusione sembra riguardare la politica pragmatica e per certi versi moderata dello stesso Rafsanjani. La polemica con Faezeh Hashemi, nella sua qualità di responsabile per lo sviluppo dello sport femminile, nasce da un episodio avvenuto alcuni giorni fa, quando un gruppo di cosiddetti «Hezbollah», vale a dire integralisti che si dicono appartenenti al «partito di Dio», ha picchiato in un parco di Teheran alcune ragazze che percorrevano in bicicletta un percorso a esse riservato. Parte della stampa ha riferito che i facinorosi, che ritengono il ciclismo uno sport sconveniente per le donne, hanno anche aggredito alcuni guardiani che erano intervenuti a difesa della ragazze. Faezeh Hashemi si è fatta sentire pubblicamente dicendo tra l'altro che «il ciclismo femminile non è contrario alle leggi religiose» e le sue dichiarazioni sono state criticate da alcune riviste degli ambienti conservatori del regime. Per questo la figlia del presidente è tornata ieri sull'argomento, precisando la sua posizione. Ella ha ribadito che la religione islamica non probisce alle donne di andare in bicicletta, ma ha aggiunto che «bisogna considerare le norme sociali che sono contrarie a tale pratica». Faezeh Hashemi, 33 anni, sposata con uno psicanalista, è risultata la seconda eletta nel collegio di Teheran nelle consultazioni del marzo scorso, distanziata di poco dal presidente del parlamento Ali Akbar Nateq-Nouri, ritenuto il leader dello schieramento conservatore. In Iran la partecipazione delle donne agli sport in generale è sgradita, perché si riene sconveniente l'apparizione in pubblico di donne poco vestite, come è reso necessario dalla partecipazione alle gare. Anziché mandare le iraniane a partecipare alle Olimpiadi, l'Iran ha organizzato nel '94 a Teheran i «Giochi islamici di solidarietà» aperti alle sole donne (la prossima edizione è prevista nel '97 sempre a Teheran). Rigidissime le regole: è vietata la presenza di uomi¬ ni fra il pubblico, come pure di giornalisti, fotografi o cineoperatori di ambo i sessi. Gli uomini possono accedere solo alle cerimonie di premiazione, alle quali le donne si presentano in chador. Molte discipline sono bandite: fra esse maratona, salto con l'asta, tennis e tiro con l'arco. Una donna iraniana potrà però partecipare per la rima volta ai Giochi olimpici di Atlanta, in una specialità non incompatibile con il chador: il tiro con la carabina. Intanto il settimanale «Sobh» (mattino) ha lanciato un grido d'allarme per un'invasione americana che sta minacciando la Repubblica islamica: a sbarcare in iran non sono stati però i marines, bensì la bambola Barbie, che da mesi è diventata uno dei giocattoli più richiesti dalle piccole persiane. Nel suo ultimo numero la rivista, vicina agli ambienti conservatori del regime, afferma che «la flessuosità morbosa di queste bambole, la loro bellezza distruttrice e la loro semi-nudità minaccia lo spirito e la moralità dei bambini». «Sobh» eleva Barbie a «rappresentazione perfetta della cultura satanica e perversa» dell'Occidente e aggiunge che «la sua onnipresenza sul mercato iraniano è il segno più evidente dell'invasione e della crescente influenza della cultura occidentale». [e. st.] Separare i sessi per i musulmani equivale a rispettare l'ordine stabilito da Dio Anatema degli ultra per la bambola Barbie «E' la prova del sinistro influsso dell'Occidente sui bambini» Benché obbligate a portare il chador le donne iraniane possono mostrare il viso e anche truccarsi Donne iraniane nel tradizionale chador nero si esercitano al tiro con la pistola Sparare è l'unica attività sportiva che si possa praticare con il velo

Persone citate: Akbar Hashemi Rafsanjani, Faezeh, Faezeh Hashemi, Hashemi, Rafsanjani

Luoghi citati: Atlanta, Iran, Teheran