New York, l'ex leader psi faceva shopping Craxi «avvistato» nella Quinta Strada

New York, l'ex leader psi faceva shopping New York, l'ex leader psi faceva shopping Craxi «avvistato» nella Quinta Strada E lui replica al giudice Caccamo «Il Raphael non è un hotel di lusso» NEW YORK. Bettino Craxi in trasferta a New York. Lo rivela il quotidiano statunitense di lingua italiana «America oggi», secondo cui l'ex leader psi è stato visto in una gioielleria di Manhattan dove ha comprato un anello. «Nella gioielleria esiste una ricevuta per 1 acquisto di un anello firmata Bettino Craxi. L'acquirente si è rifiutato di fornire il suo indirizzo newyorchese, rispondendo che poteva dare solo quello italiano. Il commerciante ha riconosciuto la foto di Craxi tra alcune che gli sono state mostrate. L'ex premier, grande latitante di Mani Pulite, sembra che si sia recato da un medico americano per un controllo del suo diabete e per le cure al piede sinistro malato». Il gioielliere ha descritto Craxi come una persona «elegante ma anche esigente. A un certo punto se ne sarebbe uscito anche con la frase "Lei non sa chi sono io"». Il giornale non accenna all'ipotesi che si sia trattato di un sosia divertitosi a farsi passare per Craxi. Intanto Craxi attacca Renato Caccamo, presidente di ima sezione penale del Tribunale di Milano, e il suo «cumulo maleodorante di falsificazioni». A Caccamo, che secondo l'ex segretario del psi - fa riferimento «con tutta evidenza» alla sua persona, quando parla di «affitti a tempo intederminato di interi attici in alberghi di lusso», Craxi risponde che l'albergo di Roma in cui ha vissuto «non è affatto classificato di lusso» e, dopo aver ricordato i rapporti «fraterni» intercorsi con la proprietà di cui è stato «ospite», sottolinea che il Raphael è stato semmai un «albergo importante, molto conosciuto in Italia e nel mondo per l'alta qualità della sua clientela». E ricorda, tra gli altri, ospiti come Arthur Miller, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Raymond Aron, Walter Toba- Bettino Craxi gi, Bernard Henry Levy, Carlo Casailegno, Eugenio Montale, Robert De Niro, Alee Guinness, Francis Ford Coppola, Karl Heinz Stockhausen, Anthony Burgess, Eduardo De Filippo, Salvo Randone, Felipe Gonzalez, Mario Soares, Andreas Papandreu «e tanti altri». E ricorda ancora che cominciò a frequentare il Raphael «quando suo ospite fisso era l'allora segretario del psi De Martino». Sempre in risposta a Caccamo che - secondo Craxi - avrebbe pure parlato di «studi e locali di rappresentanza con giovani e avvenenti segretarie in immobili prestigiosi e di superflui parchi autovetture e orde di gorilla, di dispendiosissimi viaggi all'estero in cospicui gruppi anche familiari per rappresentare il Paese», l'ex segretario del psi, sottolinea: i locali di Milano ospitavano dal dopoguerra un centro studi psdi: «Li ereditai, come recapito e come affitto con la scissione del '69 che divi se l'allora psu». Ricorda che di quei locali lui occupava «solo una parte» e che l'affitto era «bloccato». E delle segretarie scrive che ne ha avute due, «felicemente sposate, e che sono state certamente anch'esse giovani e avvenenti: la Tomaselli, che ha lavorato per me più di trent'anni non è ormai più giovanissima; la signora Cai-Ioni lavora con me da vent'anni e quindi si può dire che anch'essa non è giovanissima». I «parchi di autovetture»: «Ho avuto una sola autovettura di Stato, anzi per tutto un lungo periodo, anche a Palazzo Chigi, ho usato una autovettura personale, il mio autista impiegato del partito e retribuito dal partito». A proposito dei «gorilla»: «Né in orde sparse, né per individuahtà singole», ma solo agenti scelti dalla autorità di Polizia. I viaggi all'estero: «Né io né i miei familiari ci siamo mai fatti rimborsare alcunché». [r. i.] Bettino Craxi

Luoghi citati: Caccamo, Italia, Manhattan, Milano, New York, Roma