Sequestrato sangue all'epatite

PLASMA A RISCHIO PLASMA A RISCHIO L'operazione ordinata dalla procura di Trento: blitz in tutta Italia Sequestrato sangue all'epatite Sigilli su centomila flaconi di emoderivati LTRENTO A Guardia di Finanza sta eseguendo, su tutto il territorio nazionale, su ordine della procura della Repubblica di Trento, un nuovo maxi-sequestro di emoderivati. Nel mirino degli inquirenti 14 lotti di emoderivati «fortemente a rischio - precisa il comando della Guardia di Finanza -, in quanto ottenuti dalla lavorazione di plasma infetto da virus "Hcv" (epatite C) ed HBsAg (epatite B) prodotto dalle società italiane I.S.I. e Farina Biagini del gruppo Marcucci e dalle società estere Berna ed Inumino». Sono complessivamente più di 1 (10.000 i flaconi che la Guardia di Finanza dovrà sequestrare in oltre 700 punti tra depositi, grossisti, Usi e farmacie distribuiti sulla quasi totalità del Paese. Sono saliti, intanto, a 35 gli avvisi di garanzia emessi dalia procura della Repubblica di Trento nell'ambito dell'inchiesta su sangue ed emoderivati. Prima dell'ultimo ordine di sequestro di emoderivati, erano 23 le persone coinvolte a vario titolo nelle indagini, tra le quali i vertici del gruppo Marcucci. Le accuse si riferivano ai reati di epidemia colposa e violazione delle norme previste dalla legge sul sangue. A queste contestazioni - secondo quanto appreso in ambienti giudiziari - si sono aggiunte in qualche caso anche quelle di peculato e abuso in atti d'ufficio. Tra i nuovi indagati figurerebbero i primari dei centri trasfusionali di Caserta e Benevento, da dove sarebbero partite le sacche, poi utilizzate in lavorazioni che si sospetta infette da virus hcv e hbsag. Giungono, nel frattempo, le prime reazioni alla clamorosa operazione della Guardia di Finanza. «Mi auguro che i sequestri di emoderivati ancora in corso siano giustificati, perché altrimenti potrebbero dar luogo ad una grave carenza di prodotti per i pazienti che ne fanno uso regolare e per i quali costituiscono la vita». E' il commento dell'immunologo Fernando Aiuti al maxi-sequestro di emoderivati. Secondo Aiuti, in ogni caso «è giusto procedere in questo senso perché il ri¬ schio di epatite C deve essere portato allo zero. Il vero problema è però il controllo all'origine dei donatori». Critiche alla attendibilità delle perizie in base alle quali sarebbero stati fatti i sequestri sono giunte da esperti riuniti in una tavola rotonda del congresso nazionale della Fidas, la Federazione delle associazioni donatori sangue. Per Vittorio Carreri, direttore del servizio di Igiene pubblica della Regione Lombardia, le indagini tecnico-scientifiche sul sangue e sugli emoderivati da parte delle procure «dovrebbero essere effettuate dall'Istituto superiore di Sanità, organo tecnico del servizio sanitario nazionale. Creare questo pandemonio senza la sicurezza che le indagini siano dal punto di vista tecnico-scientifico le più appropriate ed avanzate lascia molto perplessi». Come rispondono le ditte messe sotto accusa? L'iniziativa della procura di Trento «crea ingiustificati allarmismi nella popolazione»: è quanto si afferma in un comunicato congiunto delle società I.S.I. e Farma Biagini, ambedue del gruppo Marcucci, che chiedono un immediato incidente probatorio. Gli attuali controlli sugli emoderivati e sulle immunoglobuline antitetaniche sono quelli previsti dalle normative vigenti sia in Italia sia in Euiopa. Tuttavia, alcuni decreti del ministro della Sanità, in corso di pubblicazione, prevedono l'estensione dei controlli a tutti i lotti. Lo precisa un comunicato dell'ufficio stampa del ministero della Sanità. Ir. cri.] Salgono a 35 gli avvisi Le aziende: allarmismo del tutto ingiustificato Nuova bufera sugli emoderivati

Persone citate: Biagini, Fernando Aiuti, Vittorio Carreri