Dini: se il Parlamento lo vuole farò io la manovra-bis. D'Alema: entriamo subito nell'area dell'Euro

Dini: se il Parlamento lo vuole farò io la manovra-bis. D'Alema: entriamo subito nell'area dell'Euro Moody's pronta a promuovere l'Italia Dini: se il Parlamento lo vuole farò io la manovra-bis. D'Alema: entriamo subito nell'area dell'Euro «Con un governo stabile sarà più facile risanare i conti» ROMA. Fu una brutta botta per il governo Ciampi, quasi tre anni fa, sarà una bella spinta per il governo Prodi. Moody's, la temuta e discussa agenzia internazionale di valutazione dei crediti, bussola dei finanzieri insieme alla concorrente Standard & Poor, ha annunciato che riesaminerà il bruttissimo voto dato al Tesoro italiano nell'estate del '93. Con procedura insolita, già si anticipa che «al 75%» l'esito del riesame sarà positivo. Il voto del debito estero dell'Italia «probabilmente» salirà da Al (come Corea, Malaysia e Portogallo) a Aa3 (in compagnia di Svezia e Taiwan). Forse non è molto, perché resteranno ancora tre gradini per tornare al voto massimo, quell'Aaa che l'Italia fino al '91 aveva. Ma l'annuncio è bastato ieri per dare ottimismo alla Borsa e per spingere la lira alla migliore quotazione da 18 mesi a questa parte, 1019 sul marco tedesco. Il responso sarà emesso «nel giro di uno-tre mesi». Una migliore valutazione di Moody's apre la strada, come nota il ministro delle Finanze Augusto Fantozzi, a minori tassi di interesse. Naturalmente l'Ulivo esulta, e più di tutti Lamberto Dini che lo vede come un riconoscimento ai risultati del suo governo. Esultano le tre banche italiane a cui ugualmente viene promesso un voto migliore, Imi Cariplo e Crediop. «La parola moody in inglese significa umorale - commenta un po' acido l'economista di Forza Italia Anto- nio Martino - e come erano fuori luogo le critiche ai declassamenti, così ora sarebbe sbagliato lasciarsi andare al giubilo». Di fatto da qualche settimana Moody's (800 dipendenti, un giro d'affari di qualche miliardo di dollari) è sotto inchiesta negli Stati Uniti per certi suoi comportamenti aggressivi. Siccome le imprese private normalmente devono pagare per avere un voto, un rating come si dice, la sempre più frequente emissione di pareri non richiesti non significherà per caso «pagate se volete avere un rating migliore»? Standard & Poor, al contrario, emette solo giudizi per chi li richiede; e l'Italia l'ha retrocessa solo in terza classe, non in quinta come Moody's. Ora il riconoscimento è arrivato; e la stessa agenzia lo collega all'esito delle elezioni. «Se la finanza pubblica è già migliorata quando la situazione politica era tanto instabile - dice Vincent Truglia, l'analista di Moody's responsabile per l'Italia - crediamo che sarà molto più facile insistere ora che la situazione politica si presenta più stabile». I tempi delle decisioni, in effetti, sembrano abbastanza brevi. Ieri Dini ha detto che «se il Parlamento lo chiederà» potrà essere già il suo governo ad adottare la manovrabis di 9600 miliardi. Finora l'ipotesi era stata avanzata soprattutto da Romano Prodi e sembrava contenere un sottinteso polemico verso Dini. Intanto, all'interno dell'Ulivo riprende quota l'ipotesi, cara al probabile ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, di uno sforzo di risanamento aggiuntivo per far parte del gruppo di testa dell'Unione monetaria europea nel '99. «L'Italia deve entrare subito nell'area della moneta europea» dichiara il segretario del pds Massimo D'Alema a Panorama. Secondo Vincenzo Visco, economista del pds, questo significa che l'Ulivo esplorerà alcune vie ragionevoli per evitare che l'Italia sia esclusa. «In primo luogo - dice bisogna capire se un anno e mezzo di permanenza della lira nello Sme, invece di due, sarà considerato sufficiente. Poi dovremo vedere come gli altri Paesi si orientano a interpretare gli altri criteri di Maastricht, quali sono i margini di elasticità. Certo ad impossibilia nemo tenetur, non si potrà lare una megamanovra concentrata nel '97 se l'economia non cresce». risanare i conti» i o