«Me ne vado, non tradisco»

«Me ne vado, non tradisco» «Me ne vado, non tradisco» ROMA. «Prima di tutto voglio dire che non abbandono, non tradisco, la Rai. Ho solo risposto sì a una proposta economica allettante che mi darà serenità, da qui ai prossimi anni. Una serenità tale per me e per la mia famiglia che mi ha fatto superare l'immenso tormento di lasciare amici fraterni con cui in questi anni ho lavorato bene». Paolo Bonolis ha la voce seria velata da una punta di malinconia e forse di rammarico. La proposta allettante raggiunge gli 11 miliardi netti? «No, non è vero. E' molto, ma molto più bassa». Quanto prenderà il presenta¬ «Ho scelto la serenità economica» tore votato dalle massaie come «amante ideale»? «Non è una cifra scandalosa. Diciamo che 11 miliardi li potrei raggiungere se si verificasse una fortunata congiunzione fra gli sponsor e il mio programma. Alla Mediaset un personaggio viene pagato in più, se presta la faccia a un determinato prodotto. Questo non succede alla Rai. E la cifra sale come sale l'audience. Faccio un esempio, se invece del 18 per cento di ascolto raggiungerò il 25, allora il mio ingaggio aumenterà. Sono come un calciatore che firma per una certa somma, ma a questa vanno aggiunti i premi partita, quelli di fedeltà, i gol segnati...». Una cifra così può farle perdere la testa? «Me lo sono chiesto. Ci ho pensato e ci sto ancora pensando. Il pericolo c'è. Però ho concluso che, per ora, reggo bene le "eccessive circostanze". Accanto ho persone che mi fanno stare con i piedi ben saldi a terra». Lei sarà il traino del Tg5. E' il primo, nella storia della tv, a spodestare un calibro come Mike Bongiorno. Non ha un po' di paura? «No, Mike è un buono. Scherzo. Veramente non so che posto mi sarà affidato o quale sarà la mia fascia oraria. Ne stiamo parlando. Nulla è sicuro. Magari sì' scalzerò Mike. Le idee sono tante, ma nulla di definitivo». Quindi andrà contro i suoi ex compagni di Luna Park? «Ci daremo un sacco di botte. Senza pietà, ma saremo corretti. Lascio molti amici. E anche da rivali, spero che l'affetto resti. Soffrirei, lo dico seriamente, se questo non avvenisse». Però all'amicizia ha preferito i soldi. Non teme di deludere le sue fans più scatenate? «Le mie ascoltatrici sono ironiche e intelligenti. Un professionista è sul mercato, sempre. E quando sul piatto della bilancia gli mettono alcune belle cifre come è successo a me, allora, se è un professionista, non ha scelta. Devo badare a me stesso e al mio futuro. Ho chiesto garanzie, qualità. Avrò accanto collaboratori che saranno allo stesso livello di quelli in Rai». Lei pensava così bene della Rai anche quando la Moratti le censurò «Fantastica»? Fu allora che decise l'abbandono? «La Moratti è una donna eccellente. Allora decisi di star fuori dalle polemiche perché vedevo geometrie, architetture che non avevano nulla da spartire con il mio lavoro. No, non ha deciso allora. Non ho traballato sotto miei giochi». Ma la Moratti non ha tentato di trattenerla? «Ho parlato con lei quando la trattativa con la Mediaset era troppo bene avviata». Quindi Rai sprecona, o nella migliore delle ipotesi lenta? «No. E' una tv gigante. Però deve sveltire alcuni rapporti con la pubblicità». Addio allora anche al palco di Sanremo dove, dicevano, lei sarebbe finito... «Su quel palco ci sarà sempre un unico re: Pippo Baudo». Laura Carassai

Persone citate: Laura Carassai, Mike Bongiorno, Moratti, Paolo Bonolis, Pippo Baudo

Luoghi citati: Roma, Sanremo