Anonimi pruriginosi

Anonimi pruriginosi Anonimi pruriginosi Dall'austero magistrato Baffo a «Histoire d'O» e Comisso EETTERATURA, sesso e anonimato? Caso recente e clamoroso: anelli, catene, fruste. La misteriosa Pauline Réage racconta YHistoire d'O, storia di 0, fanciulla che per amore - oddio, amore, una sorta di sindrome di Stoccolma sessuale diventa schiava-oggetto a disposizione di tutti in un castello. Ma Pauline è un nome. Dietro il nome, chi è il guardone-letterato o la guardona-letterata che ha scritto? La forsennata caccia all'autore cercò ovunque. «E' un uomo, è un uomo», si gridava. E nella roulette d'inchiostro vorticarono nomi importanti, spesso, o il più delle volte, gratuitamente buttati lì per far notizia: da André Malraux a Raymond Queneau, da Henry de Montherland a - il più accredidato Jean Paulhan. Chiamarono in causa anche l'americano George Plim- ton che confessò candido: «Non c'entravo nulla, ma preferii non smentire la voce». Paulhan fu il principale sospettato, infine venne un nome più certo, e a lui legato, la sua amante, Donùnique Aury. Ma questa è la narratriva astuta e ben gestita. Patrimonio francese, comunque. D'altra parte, proprio in Francia, già Denis Diderot negò I gioielli indiscreti, scritti per vivere. Lo stesso vale per II sesso d'Irè- ne di Louis Aragon, che ancora lascia dubbi agli specialisti. E, ancora, Georges Bataille con Madame Edwarda. Che la Francia abbia una sua storia di letteratura un po' più che erotica, lo dimostra il fatto che l'americano Henry Miller si sia deciso proprio a Parigi a scrivere una serie di racconti scatenati, forsennati, di branco, incesto, perversione adulta e, di riflesso, infantile, raccolti poi in Opus pistorum. E quando Miller interruppe, passò l'incarico a Anais Nin. Quanto all'Italia l'anonimo erotico ha radici settecentesche, con il castigato e morigerato e severo signor giudice Giorgio Baffo, veneziano, che i suoi peometti licenziosi bene si guardò dal pubblicarli con il proprio nome. E non era forse firmato da uno sconosciuto esordiente, Luigi Figallo, il volume apparso nel 1949, su iniziativa di Longanesi e tra scurato dalla cri tica ma amato dal pubblico? Una epopea di guerra ed eros, Una donna al giorno, tor nata in libreria oggi (Neri Pozza), che si è appena rivelata essere opera di Giovanni Comisso. L'erotismo al femminile e anoni mo, in Italia, ha però durata breve, come nel caso di Una Chi, autrice di E duro campo di battaglia il letto (Edizioni Es), che aiutava ad esser scoperta attraverso lo pseudonimo, sigla finale di nome e cognome Bruna Bianchi, dotta germanista, traduttrice di Grass e Frisch Perché, in fondo, va bene «trasgre dire» ma se non si sa chi ha trasgredito, allora che gusto c'è?, (m. nei"

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