Il funerale dell'odio: Israele pagherai di Aldo Baquis

Si fìngeva un bravo ragazzo, ha ucciso 8 meninos da rua Il funerale dell'odio: Israele pagherai La folla inferocita sfila con cartelli: qui Gesù ha fatto un miracolo, Peres un massacro Sepolti i morti di Catta TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Decine di migliaia di libanesi hanno accompagnato ieri le salme delle 102 vittime del bombardamento israeliano del 18 aprile scorso su Cana giurando vendetta e invocando per lo Stato ebraico e per gli Stati Uniti «la scomparsa dalla faccia della terra». Lo strazio ha raggiunto l'apice-quando all'ingresso del cimitero di Cana la folla ha elevato il cornicino di un bebé, avvolto in un lenzuolo bianco. «Ebrei - hanno urlato i parenti - sappiate che l'esercito di Maometto sta per arrivare, ricordatevi di Haibar»: un episodio del Corano che preannuncia la perdizione degli ebrei. Alcune delle salme non sono state identificate e sono state quindi interrate con la scritta «Persona ignota». In una bara, la più macabra, erano stati raccolti brandelli di cadaveri. Nel corso delle esequie molte persone sono svenute, nonostante la polizia lanciasse sulla folla potenti getti d'acqua. Mentre il Libano seppelliva le vittime innocenti dell'operazione Furore, Israele è in attesa di una ritorsione della guerriglia sciita. «Nuovi attentati potrebbero avvenire già nei prossimi giorni», ha avvertito il capo dell'intelligence militare, generale Moshe «Bughi» Ayalon. A quanto risulta in Israele militanti degli hezbollah che preparavano attentati sono stati arrestati in America Latina e in Francia. A Calgary (Canada) un pacco è esploso negli uffici di un'organizzazione dedita alla raccolta di fondi per Israele. Già ieri, mentre i funerali avevano luogo, gli hezbollah hanno sparato colpi di mortaio contro postazioni del filoisraeliano Esercito del Libano del Sud e l'artiglieria israeliana ha subito risposto al fuoco. Le esequie delle vittime di Cana - condotte dallo sceicco Shamseddin, capo del Consiglio islamico superiore - sono avvenute nell'anfiteatro romano di Tiro alla presenza del premier Rafie Hariri, del presidente del Parlamento Nabih Berry e di emissari dei governi di Siria e Iran. «Israele - ha detto lo sceicco Shamseddin, davanti alle bare allineate delle vittime avvolte nella bandiera nazionale libanese - voleva distruggere il Libano, e invece ne ha rafforzato l'unità. Il 18 aprile a Cana è nato un nuovo Libano». In effetti alla cerimonia assistevano rappresentanti dei principali movimenti politici e di tutte le confessioni religiose. Nello stadio comparivano inoltre grandi striscioni: «A Cana - si leggeva - Gesù ha compiuto un miracolo e Peres ha fatto un massacro». Secondo i cristiani libanesi il miracolo della trasformazione dell'acqua in vino avvenne appunto a Cana (a quindici chilometri da Tiro) e non nella omonima Cana sei endometri a Nord di Nazareth, in Galilea. Da Tiro la folla ha proseguito per Cana, fino a un cimitero approntato non lontano dalla base dell'Unirli bombardata dall'artiglieria israeliana nel tentativo di mettere a tacere un vicino lanciarazzi degli hezbollah. Aldo Baquis Libanesi sciiti e cristiani soldati e religiosi hanno assistito ieri a Cana ai funerali delle vittime della strage Libanesi sciiti e cristiani, soldati e religiosi hanno assistito ieri a Cana ai funerali delle vittime della strage