L'originalità nel piccolo video? All'Hotel Babylon, da Benedetta di Alessandra Comazzi

%^ jjgj Le s*\ jjggpe credere «jTelev' TIVÙ'& TIVÙ' L'originalità nelpiccolo video? All'Hotel Babylon, da Benedetta HA i capelli neri, lunghissimi e raccolti in una coda di cavallo, ha la bocca grande, gli occhi grandi e il naso grande. Non ha lineamenti da Venere botticelhana, ma piuttosto un visto moderno, intrigante. E ricorda la mamma che non si fa più vedere, mito canoro cristallizzato nell'assenza: Benedetta Mazzini, figlia di Mina, conduce da ieri sera su Raiuno «Hotel Babylon». Questo hotel è un luogo fisico, ma vorrebbe soprattutto essere una categoria dello spirito, una metafora dei desideri giovarmi contemporanei. Gli autori (Mauro Coruzzi in collaborazione con la stessa Mazzini, Andrew Margetson e Ruggero Montingelli registi) lo definiscono così: «La nuova tappa dei più importanti protagonisti dell'universo giovanile e del jet set internazionale. Hotel Babylon è un luogo reale raggiungibile attraverso la più intrigante fantasia senza uscire di casa. Nasce per stupire con immagini e parole, come un grande magazine della tv del nuovo millennio». Ecco, un «magazine della tv del nuovo millennio», I specularmente contrapposto alI l'altra nuova trasmissione di cui parlavamo ieri, «Reperstory», che del nuovo millennio si occupa attraverso una ricostruzione degli ultimi 50 anni, capire come siamo per capire come saremo. «Hotel Babylon», pur non sensazionale nella sua novità, è pur sempre un segnale di sveglia. Raiuno si deve essere infine resa conto che non poteva consentire a «Target», il programma di Canale 5 ora diretto concorrente, di dilagare con le sue finestre sui fenomeni contemporanei, non soltanto giovanili. «Target», condotto da Gaia De Laurentiis, autore Gregorio Paolini, è un prodotto che, senza particolari lanci pubblicitari, è andato conquistandosi un pubblico sempre maggiore. Un ascolto di circa 4 milioni di telespettatori, la domenica in terza serata, è un risultato enorme. Paolini è uno che usa il video come un video, non come qualche cos'altro, gioca con la macchina da presa e con il bel viso di Gaia. Poi porta il mondo dello spettacolo, anzi dell'intrattenimento, sul piccolo schermo, inquadrandolo da un'angolatura non ufficiale. E informando. Tutto ciò ha sapu¬ to creare un gran pubblico di fan. La Rai adesso reagisce con un altro volto femminile, la bruna sulfurea contro la bionda angelica, applicato ad uno stile innovativo: innovativo per le acque ferme della prima rete. All'Hotel Babylon, luci gialle da film tedesco, si incontrano i Personaggi: ieri si erano dati appuntamento Martina Colombari (che ha detto di avere un fidanzato e non dieci o dodici come i giornali sarebbero propensi a far credere: chi è? Costacurta? Già che c'era la Mazzini poteva anche chiederglielo), gli East 17, eredi dei Take That (ma quanti eredi hanno i Take That?), Luca Carboni, Coolio. Meritorio è che mentre i cantanti cantano, alcune scritte in sovrimpressione inquadrano i personaggi, dicono da dove vengono e come hanno conlinciato. La tv è anche forma: e nella forma «Hotel Babyon» è un programma originale, soprattutto per la paludata Raiuno. Ma nella sostanza è poi una sfilata di ospiti, non l'analisi di un fenomeno. Alessandra Comazzi