La pillola per le nuove Cernobil di Enrico Benedetto

La pillola per le nuove Cernobil E' un antidoto per le radiazioni, distribuito a 400 mila persone La pillola per le nuove Cernobil Francia, iodio a chi abita vicino alle centrali PARIGI DAI. NÒSTRO CORRISPONDENTE Contro le radiazioni, ingoiate il vostro preservativo. E' una «pillola dell'ora dopo» crucila che 400 mila francesi si vedranno distribuire fra pochi giorni. Contiene iodio. Lo stesso die eventuali, future Cernobil transalpine potrebbero spandere nell'atmosfera. Ma stabilizzato. Capace, insomma, di «saziare» la tiroide impedendo al suo fratellastro - il temibile iodio 131 radioattivo - di fissarsi sull'organismo umano. Una pasticca per non lasciarsi cernobilizzare. La pubblica autorità lo propone, gratis, a chi risiede in un perimetro massimo di 5 chilometri dalle venticinque centrali nucleari transalpine. E' una misura responsabile. L'antidoto funziona, e consegnarlo ai virtuali utilizzatori prima che sciagura sopravvenga può salvare vite umane. Nondimeno, la misura fa discutere spargendo rovelli e inquietudine fra una popolazione familiarizzatasi - dieci anni dopo la tragodia ucraina e mondiale - con l'innocuità dell'atomo. Se Goering e i gerarchi hitleriani avevano in dotazione la loro brava capsula al cianuro garantisci-morte, i pacifici monsieur X e madame Y potranno presto esibire la compressa salva-vita. Come indurli ad accettarla - «e per il vostro bene!» - senza provocare allarmismo? Impossibile. La minuscola panacea anti-tumore come un tempo si distribuiva il chinino - produce sui cittadini la sgradevole impressione d'essere cavie. Se pericolo esiste non lasciateci qui, ragionano. Anziché rassicurare, il pillolo - uomini, donne, bambini: nessuna eccezione ammessa - finisce dunque per ritorcersi contro i suoi promotori. Peraltro, e già scontro sulle modalità. Qualcuno suggerisce che la razione individuale nulla risolve. Cercare affannosamente il rimedio-miracolo in un armadio già zeppo di medicinali, con la nube tossica che ti galoppa dietro, è scena grottesca. Distributori ad hoc «open air» in zone strategiche sarebbero maggiormente idonei. Come per chewing-gum e profilattici. Ma, anche qui, non mancano le controindicazioni. Chiedere ai civili di sprangarsi in casa per evitare il micidiale vento irradiatore e poi farli correre verso una minifarmacia automatica vuol dire lanciare un messaggio destabilizzante. Diranno i mesi a venire se la formula troverà ragionevole attuazione o meno. Come per ogni grida - sanitaria o meno - non mancano tuttavia le incongruenze. Gli «spillolati» che vivono a cinque km e 1 metro dal reattore dovrebbero sentirsi davvero al sicuro? Enrico Benedetto Un sopravvissuto a Cernobil accende delle candele di fronte ai ritratti di persone rimaste vittime della catastrofe ifotoansai

Persone citate: Goering

Luoghi citati: Francia, Parigi